X

Bce, Draghi: in arrivo nuovo Ltro

E’ guerra aperta al rischio deflazione. Dopo il taglio del tasso di riferimento dallo 0,25 allo 0,15%, nuovo minimo storico, il presidente della Bce, Mario Draghi, ha annunciato in conferenza stampa a Francoforte un “pacchetto di misure” per riportare l’inflazione nell’Eurozona “vicina ma inferiore al 2%”, ovvero in linea con i target dell’istituto centrale. 

Innanzitutto, l’Eurotower interromperà le operazioni settimanali con cui riassorbe la liquidità creata comprando titoli di Stato durante la crisi del debito, pari a circa 165 miliardi di euro. 

Le nuove misure annunciate da Draghi includono poi “nuove operazioni di rifinanziamento a lungo termine per il sistema bancario (ovvero aste Ltro, come quelle di dicembre 2011 e febbraio 2012, ndr), un lavoro preparatorio legato all’acquisto di Abs (i titoli cartolarizzati garantiti da prestiti e mutui che la Bce accetta dalle banche come collaterale, ndr) e un allungamento dei prestiti a tasso fisso”.

I prestiti Ltro alle banche saranno due (settembre e dicembre 2014), ma stavolta, diversamente dalle due operazioni precedenti, saranno vincolati all’utilizzo della liquidità in favore di famiglie e imprese (ragion per cui assumeranno il nome di Tltro, ossia targeted longer-term refinancing operations), con l’esclusione dei mutui per l’acquisto di casa. La scadenza dei prestiti sarà nel 2018. L’ammontare iniziale che verrà mobilitato su questi interventi sarà pari a 400 miliardi di euro.

In una prima fase le banche potranno prendere in prestito fino al 7% del totale dei loro impieghi verso il settore privato (non finanziario) al netto dei prestiti per i mutui in circolazione al 30 aprile 2014.

Dal marzo 2015 e al giugno 2016, inoltre, le controparti di questi finanziamenti potranno richiedere altri prestiti ogni trimestre fino a tre volte l’ammontare dei loro finanziamenti al settore privato non finanziario dell’Eurozona (sempre esclusi i mutui).

Quanto al tasso d’interesse dei prestiti Ltro sarà stabilito, sulla base della scadenza di ogni operazione, tenendo conto del tasso di rifinanziamento principale dell’Eurozona prevalente al momento dell’operazione più dieci punti base. Dopo due anni sarà possibile avviare la restituzione dei prestiti.

Tutte queste misure si sono rese necessarie anche perché, intanto, la Bce ha tagliato di nuovo le sue stime sull’inflazione dell’Eurozona, portandole allo 0,7% per il 2014, all’1,1% per il 2015 e all’1,4% per l’anno successivo. Tre mesi fa gli economisti prevedevano rispettivamente 1%, 1,3% e 1,5%.

Related Post
Categories: News