Il Bollettino mensile della Bce mantiene prudenti le stime sull’Eurozona. La crescita nell’area euro, affermano gli economisti della Banca centrale, dovrebbe restare debole nei prossimi mesi.
“I dati più recenti hanno continuato a indicare un’evoluzione contenuta, principalmente per effetto del rallentamento della domanda estera, accentuato da fattori specifici a livello di paese e settore. Poiché l’impatto di questi fattori risulta in qualche misura più persistente, la perdita di slancio della crescita dovrebbe proseguire nell’anno in corso”.
La Bce aggiunge la previsione “che in futuro l’effetto di tali fattori avversi venga meno”. Nel quarto trimestre del 2018 il Pil in termini reali dell’area dell’euro è aumentato dello 0,2%, dopo l’aumento dello 0,1% registrato nel terzo trimestre. Sempre nell’area dell’euro, aggiunge il Bollettino “gli andamenti dei differenziali tra i rendimenti dei titoli di Stato hanno evidenziato una certa eterogeneità fra i paesi”. E’ implicito il riferimento allo spread italiano.
Anche l’inflazione si manterrà bassa in quanto i prezzi correnti dei contratti future sul petrolio “suggeriscono una probabile diminuzione dell’inflazione complessiva nei prossimi mesi” nell’Eurozona.
A marzo, secondo i dati Eurostat l’inflazione è scesa all’1,4% dall’1,5% di febbraio rispecchiando in prevalenza l’andamento più modesto della componente degli alimentari, dei servizi e dei beni industriali non energetici. Lo scenario è invece diverso per l’inflazione di fondo. “Le misure dell’inflazione di fondo sono rimaste in generale contenute, mentre le pressioni sul costo del lavoro si sono fatte più forti e generalizzate a fronte dell’elevato grado di utilizzo della capacità produttiva e di condizioni più tese nei mercati del lavoro. In prospettiva, ci si attende che l’inflazione di fondo aumenti gradualmente nel medio periodo, sostenuta dalle misure di politica monetaria della Bce, dal perdurare dell’espansione economica e dalla più vigorosa dinamica salariale”.
Proprio questa spinta salariale unita alla crescita dell’occupazione sosterrà i consumi privati nel medio periodo. La spesa per i consumi delle famiglie continuerà a crescere “a ritmi sostenuti” nell’Eurozona. Una crescita sostenuta dalla ripresa dell’occupazione. “I dati recenti sul volume del commercio al dettaglio e sulle immatricolazioni di nuove autovetture – scrive la Bce nel Bollettino economico mensile – indicano una prosecuzione della crescita della spesa per consumi nel primo trimestre di quest’anno”. E‘ la crescita dell’occupazione a sostenere il reddito delle famiglie e la spesa per consumi. La ricchezza netta delle famiglie ha inoltre continuato ad aumentare nel quarto trimestre del 2018 e quindi a sostenere ulteriormente l’espansione dei consumi.
“Complessivamente – conclude la Bce – questi fattori dovrebbero spiegare la ragione per cui, durante il primo trimestre del 2019, la fiducia dei consumatori ha segnato un parziale recupero rispetto al calo registrato nel corso del 2018, continuando ad attestarsi a un livello superiore alla media di lungo periodo”.