X

Bce, Cina e Fed: tre speranze per le Borse mentre l’Asia prosegue il rally. Segno negativo a Milano

FIRSTonline

ASIA, IL RALLY PROSEGUE IN ATTESA DELLA BCE

LA FIAT ACCELERA, MA SOLO GRAZIE AGLI USA

Le Borse hanno tre speranze: a) un taglio, domani, dei tassi da parte della Bce; b) l’imminente calo delle riserve obbligatorie cinesi; c) nuovi interventi della Fed, il più presto possibile.

Nell’attesa i mercati registrano segnali positivi.

La conferma arriva dall’Asia. Tokyo +0,18% si avvia a chiudere la settima seduta consecutiva al rialzo, preceduta da Hong Kong +0,36%. Pechino si prepara, secondo le indiscrezioni, ad allargare le maglie della politica monetaria. Nel frattempo vara una mini austerità stile Bondi: nei menù dei pranzi ufficiali non ci sarà più lo squalo, troppo caro.

Negli Usa, intanto, gli ordini raccolti dalle fabbriche a maggio sono cresciuti dello 0,7%, più delle previsioni degli economisti che indicavano in media +0,1%. Ma i dati non fanno tramontare la speranza di un prossimo intervento da parte della Federal Reserve. Alla fine della seduta di Wall Street l’indice Dow Jones sale dello 0,6%, S&P +0,6% (ai massimi da due mesi a questa parte) , Nasdaq +0,7%. Rimbalza Facebook +1,4% dopo che Gm ha deciso di riprendere la pubblicità sul social network.

Ma il vero campo di battaglia resta l’Europa. Oggi a Roma il premier Mario Monti, accantonato per poche ore il dossier spending review, riceve a Roma Angela Merkel. Un incontro delicato, dopo che la Cancelliera tedesca ha dato la sensazione di sposare la linea di Finlandia ed Olanda, entrambe decise a ridimensionare i risultati del meeting di Bruxelles. Si profila, intanto, un Eurogruppo straordinario per il 20 luglio, a conferma che la prossima riunione, fissata per il fine settimana, non sarà sufficiente per definire le regole di attuazione degli accordi sanciti dal Consiglio europeo.

I riflettori, però, sono puntati sulla riunione del direttorio della Bce che domani annuncerà le sue decisioni in materia di tassi. E non solo. La Banca centrale, secondo le previsioni, abbasserà il costo del denaro di un quarto di punto almeno, anche se cresce la schiera di chi pensa addirittura ad un taglio dello 0,50% dall’attuale 1 per cento. Mario Draghi, però, potrebbe prendere anche un’altra misura: cancellare gli interessi per i depositi presso la Bce, in modo da spingere le banche a prestare denaro al sistema produttivo. Una misura così estrema non è stata presa nemmeno dalla Fed.

La Bce, del resto, secondo il New York Times si avvia ad assumere “i poteri più ampi al mondo di cui disponga un’istituzione guidata da uomini non investiti da un passaggio elettorale”. La Bce, infatti, si accinge ad assumere la guida della Vigilanza sulle banche europee, cosa che consentirà alla banca centrale di avere sia il controllo che il potere di indirizzo sulle scelte degli istituti, anche in materia di investimenti nel debito pubblico.

Secondo la maggioranza degli economisti interpellati da Reuters e da Bloomberg nei loro consueti sondaggi, giovedì la Bce annuncerà la riduzione di un quarto di punto del tasso di riferimento dell’euro, che dovrebbe scendere allo 0,75% dall’attuale 1%, che è già il minimo storico.

Queste previsioni hanno reso possibile il sesto rialzo consecutivo per la Borsa di Milano, con l’indice FtseMib che ha guadagnato l’1,3%. In cinque sedute il recupero è stato dell’11.7%. La discesa dell’indice dall’inizio dell’anno si è ridotto a -3,9%. La Borsa di Londra è salita dello 0,8%, Parigi +0,9%, Francoforte +1,2%.

E’ proseguito il miglioramento del Btp dopo l’accordo di venerdì scorso al Consiglio europeo di Bruxelles. Il rendimento del decennale è sceso al 5,60% dal 5,70% di ieri, spread con il Bund a quota 407, in calo di 12 punti base.

L’attesa per il taglio dei tassi ha spinto al rialzo in Europa i settori più ciclici: l’automotive (indice Stoxx) è salito del 2,7%, materie prime +2,2%, petroliferi +1,8%.

A Milano Fiat è avanzata del 5% dopo avere annunciato che eserciterà l’opzione per aumentare la propria quota in Chrysler comprando le azioni del sindacato americano Uaw. Ieri sera, alla presentazione della 500 L, che da oggi entra in produzione nell’impianto serbo di Kragujevac, Sergio Marchionne ha ribadito la linea dell’azienda: le prospettive pessime del mercato europeo (“che non migliorerà prima di 24-36 mesi”) rendono impossibile mantenere in funzione tutti gli impianti italiani, a meno che non producano come fornitori di Chrysler. Ma con costi e garanzie di consegna competitive con il mercato. Se questo non avverrà, uno stabilimento italiano è senz’altro a rischio.

Fiat Industrial +3,1%, Exor +4,8%, Pirelli +3,3%.

Related Post

A Parigi intanto Peugeot è salita del 3,6%: secondo indiscrezioni il gruppo si appresta ad annunciare una massiccia riduzione del personale, pari al 10% dei dipendenti attivi in Francia. Volkswagen ha guadagnato il 2,7%, Bmw +2,6%.

Balzo del petrolio che guadagna il 4,5% con il Wti a 87,5 dollari al barile e il Brent a 100,9 dollari. Ne beneficiano i titoli del settore. Eni +3,3%, Saipem +2,3%,Tenaris +3,5%.

Positive le banche con Unicredit salita sale del 2,6%, Intesa +2,2%, Popolare Milano +2,6%.

Giornata negativa ieri per Generali, in calo dell’1,3%, dopo la notizia che la compagnia emetterà un bond da 750 milioni a 30 anni a un tasso del 10,12%.

Chiusura in calo per le utility, nonostante fonti del governo abbiano smentito che sia in arrivo un decreto per bloccare per 18 mesi le tariffe di energia elettrica, acqua, gas e autostrade.

Dopo in avvio in forte calo, Terna ha ridotto la discesa a -1,4%, Snam è finita in ribasso del 2,7%, Enel -0,5%, Atlantia -0,6%. In forte rialzo Buzzi +4,2%.

Fra le small e mid cap, Telecom Italia Media ha guadagnato il 4,6%, Geox +6%.

Categories: Finanza e Mercati