Secondo quanto riporta il sito finanziario statunitense Bloomberg, gli uffici della Bce hanno presentato questa settimana al Consiglio dei governatori diverse opzioni di acquisto titoli in prospettiva del Quantitative Easing, fino a un ammontare di 500 miliardi di euro. Bloomberg cita due persone che hanno partecipato alla riunione del Consiglio, riferendo tuttavia che non è stata presa alcuna decisione specifica su un possibile programma di “quantitative easing”.
Secondo le indiscrezioni arrivate dall’Eurotower sul tavolo sono state messe diverse opzioni “focalizzate sull’acquisto di obbligazioni sovrane”: i diversi piani includono l’acquisto di titoli che godono il massimo rating (‘Aaa’) per arrivare a quelli valutati ‘Bbb-‘, ovvero l’ultimo gradino dell’investment grade. Inizialmente la cifra ipotizzata per il Qe europeo era di circa 1.000 miliardi di euro, il doppio di quella che trapela adesso, probabilmente per via delle resistenze della Germania. Resistenze che potrebbero farsi sempre più pressanti a causa della crisi greca: le elezioni nel Paese ellenico si avvicinano e dovrebbero decretare la vittoria di Tsipras, che ovviamente non è gradito a Berlino.
Il prossimo appuntamento cruciale è la riunione che Bce ha in calendario il prossimo 22 gennaio: proprio 3 giorni prima delle elezioni anticipate nella Penisola ellenica, che cadono il 25 gennaio. Secondo alcuni economisti, difficilmente la Banca Centrale annuncerà un’azione tanto cruciale a ridosso del voto in Grecia. Ma le parole di ieri di Draghi, che oggi ha comunicato di voler alzare le soglie di capitale per le banche italiane, e il rumor rilanciato da Bloomberg sembrerebbero dare un segnale diverso.