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Bce alza i tassi di 25 punti base. Lagarde: “Nessuna pausa nei rialzi, inflazione ancora troppo alta”

La Bce ha annunciato un quantitative  tightening totale, interrompendo a partire da luglio il programma App di acquisto dei titoli – Lagarde: “Non dipendiamo dalla Fed, decidiamo per raggiungere il nostro obiettivo”

Bce alza i tassi di 25 punti base. Lagarde: “Nessuna pausa nei rialzi, inflazione ancora troppo alta”

Stavolta sono 25 i punti base di aumento dei tassi d’interesse stabiliti dal Consiglio direttivo della Banca centrale Europea. Sul solco della Federal Reserve, che mercoledì ha innalzato della stessa percentuale i tassi d’interesse Usa, la Bce rallenta il ritmo del percorso di inasprimento rispetto ai 50 punti base di incremento stabiliti nelle tre riunioni precedenti per contrastare l’inflazione, ma annuncia parallelamente un quantitative tightening totale, interrompendo a partire da luglio il programma App, vale a dire  i reinvestimenti dei titoli in scadenza acquistati durante quantitative easing. “Non stiamo facendo nessuna pausa nel rialzo dei tassi” – ha affermato la presidente Christine Lagarde durante la tradizionale conferenza stampa mensile – abbiamo “ancora strada da percorrere”. 

Tassi d’interesse, ecco le nuove percentuali

Come da attese, il settimo aumento dei tassi in 10 mesi da parte di Francoforte sarà dunque di 25 punti base. Una percentuale che fa sì che il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principale e i tassi di interesse sulla linea di rifinanziamento marginale e sulla linea di deposito saranno aumentati rispettivamente al 3,75%, 4,00% e 3,25% a partire dal 10 maggio 2023. Si tratta dei livelli più alti dal 2008. Tutti i componenti del direttivo sono stati concordi sulla necessità di alzare i tassi, anche se alcuni governatori spingevano per un rialzo di 50 punti base, ha spiegato Lagarde.

“Stiamo vedendo l’inflazione scendere per il risultato del calo significativo dei prezzi energetici, ma non abbiamo ancora visto l’impatto completo che desideriamo per tornare al nostro target dell’inflazione al 2% – ha aggiunto la numero uno della Bce, che poi ha affermato: “È una scelta restrittiva quella sui tassi, lo è in modo sufficiente? Non ancora”.

Non dipendiamo dalla Fed, siamo due aree differenti e le decisioni che prendiamo rispondono al nostro mandato di perseguire l’obiettivo del 2% nel medio periodo. Certamente valutiamo vari fattori e le eventuali ripercussioni – ha chiarito Lagarde – e certamente i rapporti valutari hanno un impatto ma le decisioni che prendiamo mirano a raggiungere il nostro obiettivo di inflazione e sono prese in maniera indipendente”.

!L’outlook dell’inflazione continua ad essere troppo elevato per troppo tempo”, Nel complesso, “le informazioni in arrivo supportano ampiamente la valutazione delle prospettive di inflazione a medio termine che il Consiglio direttivo ha formato nella sua precedente riunione”, si legge nella nota diffusa dall’Eurotower, nella quale il Consiglio direttivo sottolinea che l’inflazione complessiva è diminuita negli ultimi mesi, ma le “pressioni sottostanti sui prezzi rimangono forti“, e i passati aumenti dei tassi “vengono trasmessi con forza alle condizioni finanziarie e monetarie dell’area euro, mentre i ritardi e la forza della trasmissione all’economia reale rimangono incerti”. Insomma, va meglio, ma la strada è ancora lunga, quindi altri rialzi potrebbero essere necessari.

Francoforte ha sottolineato infatti che, le future decisioni che il Consiglio direttivo sarà chiamato a prendere, sempre sulla base dei dati – ribadisce – assicureranno che i tassi ufficiali siano “portati a livelli sufficientemente restrittivi e saranno mantenuti a tali livelli per tutto il tempo necessario”. Ogni decisione continuerà “a basarsi sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo, della dinamica dell’inflazione sottostante e della forza della trasmissione della politica monetaria”, continua la nota. 

Bce: da luglio stop ai reinvestimenti App, Pepp fino alla fine del 2024

La Bce ha inoltre fatto sapere che continuerà a ridurre il portafoglio del programma di acquisto di attività (App) dell’Eurosistema a un ritmo misurato e prevedibile. Il calo ammonterà in media a 15 miliardi di euro al mese fino alla fine di giugno 2023 e, a partire da luglio 2023, ci sarà un’interruzione dei reinvestimenti nell’ambito dell’App. 

Per quanto riguarda il Pepp, il Consiglio direttivo intende invece reinvestire i pagamenti di capitale dei titoli in scadenza acquistati nell’ambito del programma almeno fino alla fine del 2024.

Poiché le banche stanno rimborsando gli importi presi in prestito nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, il Consiglio direttivo “valuterà regolarmente in che modo le operazioni mirate di prestito contribuiscono al suo orientamento di politica monetaria”, conclude il comunicato.

Lagarde ai Governi: “Basta misure di sostegno”

“Con il calo delle quotazioni dell’energia e l’attenuarsi dei rischi per le relative forniture, è importante avviare il rientro di tali misure tempestivamente e in maniera concordata”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. “Le misure che disattendono questi criteri sospingeranno probabilmente al rialzo le pressioni inflazionistiche di medio termine, rendendo necessaria una risposta più forte di politica monetaria”.

Frena l’euro, Borse in ribasso

Dopo gli annunci della Bce il cambio euro-dollaro, che in mattinata era intorno a 1,1080 è sceso a 1,1017. Già anche il cambio euro-yen, passato da 148,96 a 148,52, mentre quello tra euro e sterlina si attesta a 0,8777 da 0,8805.

Sull’azionario, le Borse viaggiano in moderato ribasso (Milano -0,3%), zavorrate anche dai nuovi timori sulle banche statunitensi, dopo il crollo a Wall Street di PacWest.

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