Bayer in caduta libera a Francoforte. A metà mattinata il titolo del gigante farmaceutico tedesco cede infatti il 19,56% a 33,78, realizzando la peggior performance del Dax e dello Stoxx Europe 600 e toccando il minimo pluriennale.
Alla base del tracollo ci sono due notizie negative per la società, arrivate quasi in contemporanea: la prima è l’annuncio a sorpresa della sospensione di uno studio su un nuovo farmaco ant-coagulante. La seconda è la condanna a pagare un maxi risarcimento da 1,5 miliardi di dollari deciso da una corte Usa.
Bayer e lo stop allo studio sul farmaco anticoagulante
Bayer ha fatto sapere che ‘Oceanic-Af, uno studio arrivato alla fase III che valuta asundexian rispetto ad apixaban (un anticoagulante orale diretto) in pazienti con fibrillazione atriale a rischio di ictus, è stato interrotto in anticipo a causa della raccomandazione del Comitato Indipendente di Monitoraggio dei Dati (IDMC) della ricerca, nell’ambito della sorveglianza in corso, che ha mostrato un’efficacia inferiore di asundexian rispetto al braccio di controllo. Bayer ha sottolineato che “analizzerà ulteriormente i dati per comprendere il risultato e pubblicherà i dati”’.
Per gli analisti di Barclays, a causa di questo insuccesso, la divisione farmaceutica del gruppo farmaceutico rischia di dover far fronte a grosse difficoltà. Il farmaco sperimentale asundexian era considerato infatti un elemento di grande importanza per Bayer, perché avrebbe potuto aiutare la stessa divisione a riprendere il cammino della crescita dopo la perdita dell’esclusiva dell’anti-coagulante Xarelto e del farmaco oculare Eylea. Gli esperti della banca britannica hanno abbassato la loro raccomandazione sul titolo da “sovra-ponderare” a “’ponderazione neutrale” ridotto l’obiettivo di prezzo da 65 a 40 euro.
“Riteniamo che l’abbandono del test sia un elemento molto negativo perché l’asundexian era un farmaco-chiave nel portafoglio di Bayer”, scrivono gli analisti di Morgan Stanley. Il farmaco, concorrente dei prodotti di Bristol-Myers Squibb e di Pfizer, avrebbe dovuto fruttare un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro.
Bayer e il maxi risarcimento da 1,5 miliardi di dollari
Nel corso dell’ultimo fine settimana, dagli Usa è arrivata una maxi stangata. La giuria della Contea di Cole, nel Missouri, ha infatti condannato Bayer a pagare un risarcimento da 1,56 miliardi di dollari. I giurati hanno stabilito venerdì che l’azienda Monsanto di Bayer è responsabile di accuse di negligenza, difetti di progettazione e incapacità di avvisare sui potenziali pericoli derivanti dall’utilizzo dell’erbicida Roundup, secondo i documenti del tribunale. A favore dei tre querelanti la giuria ha disposto il pagamento di un totale di 61,1 milioni di dollari in danni compensativi e 500 milioni di dollari ciascuno in danni punitivi.
Ad ognuno dei querelanti è infatti stato diagnosticato un linfoma non Hodgkin che, secondo loro, era stato causato dall’uso di Roundup nella proprietà di famiglia. La moglie di uno dei ricorrenti riceverà 100.000 dollari per il danno subito a causa della malattia del marito. Secondo gli operatori la sentenza fa aumentare la pressione degli investitori sull’azienda tedesca affinché modifichi la sua strategia legale sulla vicenda degli erbicidi.