Giornata con il segno negativo sui listini europei. Disinnescata l’emergenza siriana, i mercati guardano all’appuntamento del 18 settembre con la riunione del Fomc della Fed dove sul tavolo ci sarà il dossier “tapering” e alla ripresa dell’Eurozona, che deve passare anche per l’appuntamento politico delle elezioni tedesche del 22 di settembre. In mattinata, a pesare sui listini è stato il dato sulla produzione industriale europea, scesa inaspettatamente dell’1,5% a luglio, con l’Italia inflessione dell’1,1%, peggior dato congiunturale da giugno 2012. Dopo cinque sedute al rialzo (+5%) Milano, che limita le perdite sul finale, chiude a -0,23% mentre lo spread sale a 257 punti base. Oggi il Tesoro ha collocato tutti i 7,5miliardi di titoli ma con un rendimento sui 4 miliardi di titoli triennali in forte aumento al 2,72%, i massimi da ottobre 2012.
Parigi -0,30%, Francoforte -0,02%, Londra +0,01%, Madrid +0,55% con lo spread che si conferma sotto a quello italiano a 252 punti base, seppur in aumento.
Oggi Draghi ha raffreddato l’ottimismo sulla ripresa economica sottolineando che è ancora “molto molto verde”, cioè appena iniziata e da tenere sotto stretta osservazione. Il presidente della Bce ritiene così ingiustificato il recente aumento dei tassi di interesse a breve registrato nei money market: la Bce, ha specificato,, non ha terminato le proprie opzioni di politica monetaria e continuerà a fornire all’economia dell’eurozona tutto il sostegno di cui necessita. Apprezzamento anche per il voto positivo di oggi da parte dell’Europarlmaneto sul meccanismo di supervisione bancaria unica dell’eurozona sotto la Bce. L’Eurotower, ha detto Draghi, “non vede l’ora di collaborare con le autorità nazionali per contribuire a riportare la fiducia nel settore bancario”.
Negli Stati Uniti è stato diffuso l’importante dato sulle richieste di disoccupazione in vista delle decisioni della Fed che hanno evidenziato un calo di 31mila unità la scorsa settimana a quota 292mila unità, il livello più basso sa aprile 2006. Ma il dato va preso con le pinze: oltre al Labor Day, è il risultato di un contrattempo tecnico nella raccolta delle statistiche da parte di alcuni Stati Usa. Infatti, in due Stati sono stati consegnati dati incompleti a causa di problemi tecniuci dipendenti dal passaggio a un nuovo sistema di computer che ha momentaneamente sospeso l’attività di registrazione delle domande di sussidio. Wall Street ha aperto sulla parità. Rimbalzo di Apple +0,96% dopo le vendite in scia alla presentazione dei nuovi modelli. Riscossa di Facebook che aggiorna i massimi storici e sale dell’1% a 45,48 dollari. Sui massimi di cinque anni Yahoo. Si preparano invece all’Ipo da 1,25 miliardi di dollari gli alberghi Hilton.Il petrolio sale 1 108,8 dollari al barile, il cambio euro/dollaro rimane invariato a 1,33 circa.
Piazza Affari è stata appesantita dal comparto bancario: giù dell’1% circa Unicredit,Banco Popolare, Ubi, Mps, Intesa Sanpaolo. In controtendenza Bpm (+0,7%), sempre trainata dalle attese per un cambio della governance. Ma in fondo al Ftse Mib troviamo Azimut -2,23%, Prysmian -1,93%, Pirelli -1,78%, Tod’s -1,78%, Mediaset -1,62%. In rialzo invece Stm +5,8% che rimbalza beneficiando della conferma del buy da parte di Goldman Sachs che hanno alzato il prezzo obiettivo da 8,5 a 9,5 euro per azione. Finmeccanica +2,6% grazie all’upgrade da reduce a hold di Kepler Cheuvreux in attesa delle dismissioni, Gtech +1,7%, Buzzi Unicem +1,35%, A2A +1% circa.
Tra i titoli a minore capitalizzazione, balza Camfin +8% dopo che la Consob ha avviato il procedimento per il rialzo del prezzo di 0,80 euro offerto da Lauro 61 per l’Opa obbligatorio che si doveva chiudere domani e che viene prorogata.