Intercettazioni, telefonate e regali agli arbitri, e fino a qui nessuna novità. Di diverso c’è che questa volta non si parla di calcio, bensì di basket. Siamo sempre in Italia sia ben chiaro, non sia mai che qualcun altro provi a sottrarci lo scettro degli scandali sportivi.
Di preciso, ad essere sotto la lente d’ingrandimento è la massima serie di pallacanestro italiana e più in particolare la regina di questo campionato, Siena, che da anni domina quasi senza rivali i parquet di tutta Italia.
In queste calde giornate estive, nonostante la crisi economica e sociale che travaglia il Paese, a tener banco sulle prime pagine dei quotidiani sono le notizie provenienti dalle Procure Federali delle federazioni sportive. Ai deferimenti per il calcioscommesse che si stanno delineando in queste giornate si aggiunge una nuova scottante inchiesta che ha già preso il nome di Baskettopoli.
Tutto è iniziato con le dichiarazioni dell’Olimpia Milano in merito all’intenzione di presentare un esposto alla Procura Federale contro la Monte Paschi Siena. I dirigenti della formazione lombarda sono in possesso di intercettazioni, circolate pure sulla carta stampata, che dovrebbero “incastrare” il Siena e il suo presidente Minucci.
Il materiale contenuto nelle suddette registrazioni riguarda due telefonate che risalgono a giugno 2008, in particolare il 6 e il 7 del mese, giornate cruciali che precedono la gara 3 della finale per lo scudetto tra Roma e Siena, che si disputerà nella capitale. Intorno all’una di notte, il presidente del Siena Minucci telefonò all’allora presidente del Comitato Italiano Arbitri, Giovanni Garibotti. Dagli stralci pubblicati sui giornali, pare che il dirigente senese volesse essere rassicurato sulla condotta degli arbitri, subito tranquillizzato da Garibotti che ridendo gli fa capire di non preoccuparsi.
Il Siena si difende precisando che la telefonata venne effettuata soltanto per chiarire un episodio della partita precedente, il presidente della Virtus Roma Toti, sarebbe entrato negli spogliatoi per parlare con gli arbitri dopo la partita senza la presenza di un dirigente del squadra avversaria, come previsto da regolamento.
A questo materiale andrebbero ad aggiungersi sospetti ancora più inquietanti, si parla di vacanze pagate dal club senese a designatori e direttori di gara in cambio di favoreggiamenti. Questo ed altri particolari, che forse verranno chiariti in sede giudiziaria, sono emersi dalle intercettazioni delle telefonate fra commissari e istruttori del CIA.
Fino ad oggi nessun esposto è ancora pervenuto agli uffici della Procura Federale, bisognerà quindi aspettare ancora un po’ per vedere chiaro in questa intricata vicenda. Vero è che se le accuse che circolano si rivelassero attendibili, l’immagine della società toscana ne risentirebbe enormemente. Se la società che negli ultimi anni è stata la stella del campionato venisse travolta da questo scandalo, sarebbe un durissimo colpo per tutto il basket italiano.