Doccia fredda, anzi ghiacciata. Era stata definita la Nazionale più forte di tutti i tempi, e come talento individuale forse lo era, ma la nazionale italiana di basket dopo la delusione agli Europei 2015 ha fallito anche al torneo preolimpico, dicendo addio una volta per tutte alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.
Sembrava fatta: mancava solo una partita, contro la Croazia già battuta nel girone che oltretutto si disputava in casa azzurra, a Torino, ma gli azzurri si sono arresi agli avversari per 84-78, dopo aver rincorso per tutta la partita agganciando l’overtime all’ultimo secondo.
L’Italia, che poteva contare su talenti del calibro di Bargnani, Gallinari, Belinelli, Gentile e Datome, oltre che sull’esperienza di Ettore Messina in pancina, nella sfida cruciale del suo Preolimpico ha dunque finito per evidenziare i suoi problemi offensivi non riuscendo a imbrigliare fino in fondo le strepitose doti di due talenti indiscutibili come Saric e Bogdanovic.
Si potrà ripartire soprattutto dalla grande crescita di Melli e Hackett, maturati in maniera esponenziale dopo una stagione giocata all’estero (Bamberg per il lungo, Olympiacos per il play). Ma è una soddisfazione troppo magra in una serata del genere.
