La sera e la nottata di lunedì hanno decretato quali saranno le due finalissime in Italia e in Nba, due atti conclusivi che vedranno protagoniste le quattro squadre pronosticate alla vigilia dei rispettivi playoff, ma anche da inizio stagione, come le più accreditate a giocarsi la conquista del titolo. Milano-Reggio Emilia e Golden State-Cleveland, queste le due serie, che scatteranno entrambe questo venerdì (alle 3 di notte in America, alle 20.45 al Forum), dalle quali usciranno la vincente dello scudetto tricolore e quella che indosserà l’anello targato 2015/2016, con, in entrambe le sfide, da una parte le formazioni che fin dall’inizio erano obbligate a centrare come obiettivo minimo la presenza in finale, Milano e Cleveland (arrivate fin qui d’autorità, ma con Venezia e Toronto che nelle rispettive semifinali hanno provato a metter loro paura, prima di uscire a testa alta) e dall’altra le due più serie candidate a confrontarsi contro di loro, Reggio Emilia e Golden State (per quest’ultima il termine “candidata” è chiaramente riduttivo), entrambe arrivate a quest’ultimo atto solo dopo aver battagliato per sette gare rispettivamente contro Avellino e Oklahoma City.
Ma concentriamoci sugli affari di casa nostra, ovvero EA7 contro Grissin Bon, con i milanesi, favoriti e col fattore campo dalla loro, alla quinta finale scudetto negli otto anni di era Armani (nella passata stagione non la raggiunsero, eliminati in semifinale per mano di Sassari), mentre gli emiliani tornano a giocarsi il campionato dodici mesi dopo la tremenda delusione di un titolo visto sfumare all’ultimo e alla fine andato per la prima volta nella storia nella bacheca di Sassari. Un ricordo che brucia ancora, ma Reggio è prontamente ripartita, nella sua crescita continua degli ultimi anni, e tra quella finale e questa che si appresta a giocare, in mezzo ci ha infilato la conquista della Supercoppa Italiana, alzata proprio in faccia a Milano, e il secondo posto al termine della stagione regolare (a metà torneo aveva chiuso capolista).
L’Olimpia, a caccia del suo 27° scudetto, dopo la vittoria della Coppa Italia ha la possibilità di fare la quinta doppietta della sua storia (curiosamente tutte e cinque i successi nella coppa nazionale, sono stati poi seguiti dal trionfo in campionato) e terminare finalmente una stagione da vera dominatrice del Paese, offuscando così il fallimento europeo. Un successo finale che sembrerebbe a portata di mano, visto che quest’Olimpia dà l’idea di essere la versione più forte e solida degli ultimi anni, con, a parte qualche lacuna, un roster nettamente più lungo delle rivali, formato da giocatori giusti nei ruoli giusti, da Simon a Kalnietis, da Sanders a Batista.
Milano si presenta a questa finale dopo aver superato Trento 3-0 e Venezia 4-2, una serie che ha visto Gentile e compagni in crescendo, capaci di andare a chiudere i conti nella bolgia del Taliercio, ma che all’inizio ha riproposto la versione più brutta dell’EA7, sotto prima 0-1 e poi 1-2, con la Reyer che non è riuscita a sferrare il colpo probabilmente decisivo nella casalinga gara-4. Venezia che comunque ha continuato a lottare fino alla fine, facendo tutto quello che era nelle sue potenzialità, perdendo poi gara-6, ma con l’onore delle armi e ricevendo gli applausi dei propri tifosi.
L’Olimpia si troverà di fronte una Grissin Bon che dopo essersi vendicata di Sassari nel primo turno, ha avuto la meglio di Avellino 4-3, al termine di una serie equilibrata e vibrante, con gli irpini che non si sono arresi fino all’ultimo, ma dove alla fine il fattore campo, mai ribaltato, è stato a dir poco determinante (sia da una parte che dall’altra). Avellino, trascinata nell’arco della serie da Nunnally, Ragland e Buva, ha chiuso una stagione fantastica, con la finale di Coppa Italia e una seconda parte di campionato entusiasmante, alla fine è stata più forte Reggio, grazie al suo gruppo compatto di giovani italiani, guidato però da un “vecchietto” lituano (ma ormai quasi italiano) di nome Kaukenas, ormai trentanovenne ma ancora decisivo, come dimostrano i 17 punti della sfida decisiva, e dal fattore PalaBigi, praticamente inespugnabile (ma per sperare contro Milano dovrà fare meglio anche in trasferta e almeno un colpo al Forum sarà obbligatorio).
Si inizia con i primi due incontri proprio al palazzetto di Assago, Milano arriva con il roster al completo (starà all’allenatore fare le rotazioni migliori e non sbagliare su chi escludere, come capitato in un paio di occasioni contro Venezia), mentre gli ospiti, più tartassati in questi playoff dagli infortuni, recuperano un giocatore chiave come Veremeenko, ma hanno perso per un problema al polpaccio Stefano Gentile, che ha già chiuso la sua stagione e non potrà sfidare nel derby di famiglia suo fratello Alessandro, capitano dell’Olimpia e più deciso che mai ad alzare per la seconda volta in carriera la coppa dello scudetto.
Milano è più forte, ha più alternative e ha il fattore campo dalla sua, ma deve eliminare quei momenti d’involuzione che spesso in questi ultimi anni le sono costati carissimi, Reggio Emilia ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per fare bene fino alla fine, ma deve cominciare a giocare in trasferta allo stesso modo di come davanti ai proprio pubblico. Pronostico: 4-2 Milano.