E’ stato un venerdì negativo per le due squadre italiane impegnate in Eurolega, con Milano e Siena che, a Madrid e in Polonia, vedono con un giorno di ritardo le streghe di Halloween e subiscono due sconfitte diverse ma ugualmente pesanti per il futuro. In Spagna l’EA7 prende una lezione di basket dal Real, che vince 93-74 una partita in cui solo nel primo quarto la formazione milanese riesce a stare vicina agli avversari, mentre per la Montepaschi è arrivato il terzo ko su tre gare, battuta dal modesto Stelmet Zielona Gora per 73-65. Ma se la sconfitta di Milano sul campo di Madrid rientra nella “normalità”, il passo falso di Siena può risultare già decisivo per il proseguo dei toscani in questa competizione.
Infatti la Mens Sana, dopo le due sconfitte iniziali, per dare una scossa alla sua classifica era obbligata a vincere sul campo dei polacchi, l’anno scorso a sorpresa campioni in patria, ma che in estate hanno dato via i loro uomini migliori. Anche loro sconfitti malamente nei primi due turni (da Bayern e Malaga) e all’esordio in un torneo come l’Eurolega, sembravano essere gli avversari ideali per sbloccare la situazione di Siena. Invece la sterzata non è arrivata, lo Zelmet ha festeggiato il suo primo successo in assoluto nell’Europa che conta, mentre la squadra di Crespi, che in partita è stata sempre costretta a rincorrere gli avversari senza mai mettere la testa avanti, si ritrova da sola in fondo al gruppo con ancora zero punti e le speranze di passare alla fase successiva già ridotte a un lumicino.
E’ vero che mancano ancora 7 partite, ma la prossima sarà contro i campioni in carica dell’Olympiakos (in testa al girone a punteggio pieno) e le altre tre, Galatasaray, Malaga e Bayern, hanno dimostrato di avere qualcosa in più. Ora Siena sarà costretta ad andare a caccia di punti anche su questi campi, ma per farlo dovrà sperare in serate di grazia dei suoi giocatori migliori, Hackett in primis, da cui non può prescindere. Il ridimensionamento che la società ha dovuto subire, mentre nel nostro campionato non incide più di tanto (come ha dimostrato nell’ultima giornata dominando e spazzando via la Virtus Bologna), in Europa sta portando ad un’evidente calo di competitività a cui Siena ci aveva abituati negli ultimi anni, ma mai dare morta questa squadra, l’Olympiakos è avvisato.
Milano era invece attesa dall’affascinante sfida al cospetto dei campioni di Spagna del Real Madrid, non si pretendeva un risultato positivo, ma era interessante capire quale potrà essere il valore dell’Olimpia quando il livello si alza sensibilmente. Ma per la formazione di Banchi, dopo il -20 subito all’esordio in Turchia dall’Efes, è arrivata un’altra bocciatura all’esame del grande basket continentale, sconfitta che non cambia la situazione del girone, ma rende ben chiare le reali prospettive europee di Milano anche per quest’anno. C’è da dire che davanti c’era una delle grandi favorite al successo finale, ancora imbattuta in questo inizio di stagione tra campionato ed Eurolega con uno scarto medio superiore ai 25 punti, ma dall’EA7 vista negli ultimi incontri, più quadrata sia in attacco che in difesa, si poteva sperare in qual cosina di più. Troppo forte invece questo Real, di una se non due categorie superiori, una formazione piena di campioni individuali ma che gioca alla grande come squadra, un vero spettacolo ed un esempio da far vedere ai più giovani.
Milano è affondata sotto i colpi delle stelle avversarie, i vari Mirotic, Carroll, Fernandez, Rodriguez e Reyes hanno fatto quello volevano e solo nel finale l’Olimpia è riuscita a ridimensionare, seppur minimamente la sconfitta. Tra le fila milanesi non si è salvato nessuno, mentre l’ex Bourousis, nella serata in cui si è evidenziato per l’ennesima volta il problema ormai cronico dell’EA7 sotto canestro, ha dato l’impressione (non nuova) che un suo maggiore impiego da parte di Scariolo nelle ultime due travagliate stagioni forse non sarebbe stata una scelta sbagliata. Quest’anno a far la voce grossa per Milano sotto il ferro dovrebbe essere Samuels, con i cambi di Wallace, Gigli e all’occorrenza Melli. Vedremo il suo rendimento a fine stagione, certo è che il peso sotto canestro e il ruolo di play sembrano persistere anche questa volta, come da quasi vent’anni a questa parte. Come detto, comunque, nulla di compromesso per il cammino di Milano verso le Top16, anche se la vittoria del Bamberg (prossimo avversario dell’EA7) sull’Efes può aver complicato un po’ le cose, rimettendo grande equilibrio ed incertezza nel girone, detto del Real saldamente primo e lo Strasburgo (battuto dallo Zalgiris) ultimo a zero punti.