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Basket: Eurolega, sfide chiave per Milano e Sassari

L’Eurolega entra nel vivo della sua prima fase, tra oggi e domani le squadre scenderanno in campo per la prima giornata del girone di ritorno e per le due italiane, Milano e Sassari, quelli contro Fenerbahce e Nizhny Novgorod, potrebbero rivelarsi incontri già decisivi in ottica qualificazione, sia per un verso che per l’altro. La prima a scendere in campo sarà l’EA7 che stasera alle 21 riceverà a Desio il Fenerbahce, contro cui all’andata in Turchia si era arresa con un minimo scarto di tre punti (solamente la seconda sconfitta in 7 precedenti).

A proposito del campo di gioco, Hackett e compagni sono costretti a trasferirsi nel Palazzetto del comune a pochi chilometri dal capoluogo lombardo per via dell’indisponibilità del Forum (Cirque du Soleil), cosa che si ripeterà giovedì 11 dicembre, quando in programma ci sarà un altro big match contro il Panathinaikos, a causa della finale di X Factor. Ovviamente non ci si può fare niente, gli impegni sono stati presi da tempo e il calendario non si può modificare, ma è un peccato che queste grandi sfide non possano avere una cornice adeguata all’importanza della partita, soprattutto visto che da un anno a questa parte l’Olimpia in queste occasioni porta al Forum minimo oltre diecimila tifosi. Va detto che il Pala Desio è già stato utilizzato due volte nella scorsa stagione europea e in entrambi i casi sono arrivati due successi, contro Bamberg e Malaga, mentre in assoluto contando anche il campionato, il record favorevole è di 5-1.

Milano finora non ha entusiasmato e convinto del tutto nei primi 5 incontri, ma a metà girone è esattamente dove, come minimo, voleva e doveva essere, ovvero in quarta posizione con un bilancio di 2 vinte e 3 perse, ma soprattutto tiene sotto il Bayern e il Turow (1-4), le due formazioni sulla carta certamente inferiori ai milanesi, entrambe battute e con scarti importanti (i primi in Germania e i polacchi nell’ultimo turno ad Assago). Tra l’altro i tedeschi, delle due rivali sicuramente la più insidiosa in una teorica lotta per l’ultimo posto utile, nel ritorno giocheranno per tre volte in trasferta e una delle due partite casalinghe è quella di stasera con il Barcellona, capolista a punteggio pieno, mentre il Turow riceverà la squadra di Banchi nell’incontro conclusivo del girone, quando i polacchi potrebbero essere già stati tagliati fuori da ogni discorso.

Il cammino dell’EA7 non sembra quindi nascondere troppi ostacoli, ma la gara di stasera si presenta senza dubbio come un evento da non mancare, un vero e proprio test per vedere il livello europeo dei campioni d’Italia, per iniziare a capire quali possano essere più avanti le reali ambizioni di Gentile e compagni, ma può essere anche la prima occasione (dopo il ko interno con il Barça) per tornare a far infiammare il proprio pubblico come nella seconda parte della passata stagione (o come quattro giorni fa nel derby vinto nettamente contro Cantù). Ma la cosa forse più importante di tutte sarà vedere se continueranno i progressi di Linas Kleiza, recente ex della partita, che nel derby di domenica scorsa ha finalmente iniziato a far vedere le qualità che lo avevano portato in NBA, e dell’altra stella MarShon Brooks, che già nell’ultima gara di Eurolega era stato protagonista di qualche giocata decisiva nell’allungo dell’ultimo quarto.

Di fronte però ci sarà la corazzata Fenerbahce, campione di Turchia e reduce da un’altra estate di grandi rinforzi, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere le Final Four, dopo la delusione dell’anno scorso, e magari provare a portare a casa la prima Eurolega della sua storia (massimo risultato sono stati i playoff nel 2005 e 2008, battuto da Siena). Formazione che può contare su un potenziale offensivo teoricamente straordinario (finora 82.4 punti di media a partita), soprattutto grazie alle invenzioni di Andrew Goudelock, ex Lakers e l’anno scorso eletto Mvp dell’Eurocup con l’Unics Kazan, attuale capocannoniere di questa Eurolega, manifestazione della quale settimana scorsa, sul campo del Bayern, ha riscritto un nuovo record : 10 canestri da tre realizzati in un’unica partita (10 su 13, con 34 punti totali). Il pericolo numero uno quindi è lui, ma occhio anche ai vari Bogdan Bogdanovic (quello serbo, solo omonimo di Bojan, quello croato, l’anno scorso ad Istanbul e ora in forza ai Brooklyn Nets), Preldzic e Hickmann, castigatore dell’Olimpia nei playoff dei rimpianti di qualche mese fa con la maglia del Maccabi, oltre a Bjelica, Savas e il ceco ex NBA Vesely, tutti elementi fondamentali di un roster di grandi tiratori, ma anche di grande fisicità e versatilità.

Fenerbahce che fin qui non ha ancora dimostrato tutto il suo valore, prendendo anche una scoppola in casa del Panathinaikos, ma che in classifica si trova agevolmente secondo, appaiato proprio ai greci, con un record di 3-2, con il Barcellona primo indiscusso e con Milano che, scongiuri del caso, dovrebbe essere l’altra a passare. In panchina il solito Obradovic, anche quest’anno alla ricerca del nono trionfo nella massima competizione europea e con il quinto club diverso, dopo Partizan, Joventut Badalona, Real Madrid e Panathinaikos (5 volte).

Venerdì toccherà poi a Sassari, alle 21 in casa contro i russi del Nizhny Novgorod, una partita che la Dinamo deve assolutamente far sua se vuole continuare a sognare una storica qualificazione, cavalcando l’entusiasmo scaturito in seguito alla tanto attesa prima vittoria in assoluto in Eurolega arrivata sette giorni fa, al Palaserradimigni in rimonta sullo Zalgiris Kaunas. Un successo che ha lasciato il club sardo in un’ultima posizione del girone, assieme però all’Unics Kazan degli ex milanesi Langford e Jerrells, al momento probabilmente la delusione di questo gruppo, mentre salendo troviamo proprio il Nizhny Novgorod con 2 vinte e 3 perse e i lituani dello Zalgiris con 3 vinte e 2 perse, dando per sontato che i turchi dell’Efes e soprattutto il Real Madrid (entrambi 4-1) abbiamo già staccato mezzo pass per le Top 16.

I ragazzi di coach Sacchetti arrivano a questo incontro cruciale come meglio non potrebbero, reduci dall’aver strapazzato Pesaro nell’ultimo turno di campionato, dove guardano tutti dall’altro con Reggio Emilia e Venezia, e con la consapevolezza che la prima vittoria storica della scorsa settimana è l’ennesimo attestato del grande lavoro svolto da quattro anni a questa parte, dalla salita in Serie A al confrontarsi con i più grandi club europei. La qualificazione resta difficilissima, ma ora Sassari ha davanti a sè tre gare su 5 sul proprio campo, spesso vera e propria arma in più, e iniziare a vincere quella di domani aumenterebbe la convinzione che il successo con lo Zalgiris è stato solo l’ennesimo tassello intermedio nella continua crescita di questa società.

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