E’ iniziata come peggio non poteva la trasferta dell’EA7 Milano per la decisiva sfida di oggi alle 19 in casa del Cedevita Zagabria, a complicare la già difficile situazione infatti ci si è messa pure la ricaduta dell’infortunio di Alessandro Gentile, che nell’ultimo allenamento prima della partenza per la Croazia è stato bloccato nuovamente dal problema all’adduttore sinistro.
Identico infortunio capitatogli prima della gara con l’Efes e che l’aveva tenuto fuori dal campo nelle ultime due settimane, guaio che ora lo costringerà a restare fermo fino all’anno nuovo, visto che il suo ritorno dovrebbe essere previsto per l’impegno di campionato del 3 gennaio contro Sassari. Finisce qui, dunque, il grande (almeno a livello personale) 2015 del capitano dell’Olimpia, tornato in campo domenica scorsa nella sconfitta a Reggio Emilia (ma in cui è stato subito top scorer della partita con 18 punti) proprio in previsione del fondamentale impegno in Eurolega.
Se già prima la strada era in salita, adesso senza il numero 5 le possibilità di compiere l’impresa diminuiscono drasticamente, visto che per centrare la qualificazione l’Olimpia è obbligata a sbancare il parquet di Zagabria con almeno dieci punti di scarto per ribaltare il ko dell’andata, sperando poi che nell’ultimo turno gli spagnoli del Laboral Kutxa facciano il loro dovere in casa con il Cedevita, dando per scontato il successo di Milano al Forum con il Limoges. Futuro europeo dell’EA7 che quindi si deciderà fra poche ore, un successo sui croati di per se non sarebbe certo impossibile, ma i 9 punti dell’andata al momento sembrano un macigno, di sicuro da questa gara potrebbe dipendere il proseguo della stagione con questa maglia di alcuni giocatori in bilico. Giocatori che questa sera, senza Gentile (ma con il ritorno anche in Europa di Macvan), sono chiamati a dare delle risposte, come successo contro l’Efes, quando hanno fatto vedere di avere qualità importanti, ma che in questi primi mesi sono emerse in maniera troppo altalenante.
Intanto ieri si sono giocate le prime sei gare di questa penultima giornata della prima fase di Eurolega, tra cui spiccano il colpo esterno del Lokomotiv Kuban sul campo del Pinar Karsiyaka, con i russi che si prendono la testa del girone ai danni del Barcellona, mentre i campioni di Turchia che avevano sorpreso tutti conquistando il titolo in patria lo scorso giugno non sono riusciti ad avere fortuna in questa loro prima partecipazione a questo livello, e la netta vittoria del Maccabi in casa contro il già qualificato Bamberg, successo che però probabilmente non servirà a salvare gli israeliani da una prematura e clamorosa eliminazione, poiché nell’ultimo turno saranno costretti a sbancare il campo del Darussafaka con più di 11 punti di scarto (e se i turchi già oggi dovessero fare l’impresa sul campo del Cska il discorso invece sarebbe già chiuso, ma questo è improbabile).
Nel gruppo di Milano, l’Efes ha avuto la meglio in casa sul Laboral Kutxa, mentre l’Olympiakos ha centrato l’ottavo successo su 9 sul campo del Limoges, nel girone C passo falso casalingo ma indolore del Barcellona, sorpreso dallo Zalgiris Kaunas, mentre non è arrivata ancora la prima gioia per Sassari, che in casa contro Malaga ha rimediato il nono ko di fila ed ora le rimane soltanto la trasferta in Germania con il Bamberg per cercare di togliere lo zero dalla casella delle vittorie in questa sua brutta avventura in Eurolega.
Dinamo che ci ha provato anche stavolta, ma che era reduce anche dalla pesante sconfitta interna in campionato contro Trento, altra prova che, se prima il merito dei trofei degli ultimi due anni non era certo solo di Meo Sacchetti, la colpa di questo inizio incerto di stagione non era da imputare all’ex allenatore, ma più semplicemente che questa squadra negli ultimi anni ha fatto qualcosa di meraviglioso, anche al di là forse delle sue potenzialità e che ci sta che possa arrivare ultima in un girone di Eurolega con avversari come Cska, Malaga e Maccabi. Non è una tragedia, basta guardare Milano che ha risorse economiche di gran lunga superiori, e la vera sorpresa sarebbe non trovare Logan e compagni a battagliare a giugno nei playoff.
Tra gli incontri di oggi, detto della partita di Milano, la fa da padrone il girone A, il raggruppamento più intricato e appassionante dei quattro, con il solo Fenerbahce primo e già qualificato e le altre cinque formazioni tutte incredibilmente in lotta per i restanti tre posti disponibili (Khimky, Bayern e Stella Rossa sono al momento con un record 4-4 e Real Madrid e Strasburgo ad una vittoria di distanza). Tre le sfide in programma, con il Fenerbahce che ospita la Stella Rossa, il Khimky, che fino a qualche settimana fa sembrava al sicuro e che ora invece va a far visita allo Strasburgo per cercare di chiudere la pratica prima dell’ultima giornata, e infine il match più atteso, quello dei campioni in carica del Real Madrid sul parquet del Bayern Monaco. Spagnoli obbligati a vincere per evitare lo smacco dell’eliminazione e che poi avranno una chiusura agevole in casa contro lo Strasburgo, mentre le altre partite dell’ultimo turno saranno Khimky-Fenerbahce e l’incrocio Stella Rossa-Bayern.
Completa invece la giornata di oggi Panathinaikos-Zielona Gora, con i greci, quarti con due vittorie di vantaggio proprio sui polacchi (che però all’andata s’imposero con uno scarto di +3), che dovrebbero strappare agevolmente il pass per le Top 16 con un successo per evitare di rimandare clamorosamente il tutto all’ultimo turno, sulla carta tra l’altro favorevole allo Zielona.
Ma in attesa di vedere cosa combinerà Milano, bisogna celebrare i due storici passaggi alle Last 32 di Eurocup di Reggio Emilia e Venezia. La Grissin Bon ha ottenuto i punti decisivi sul campo del Le Mans ed ora nell’ultimo turno potrà giocarsi addiritturta il primo posto nello scontro diretto con Gran Canaria, mentre per Venezia la sconfitta contro Valencia (arrivata a 18 vittorie su 18 tra liga spagnola ed Europa) è stata indolore, visto che la qualificazione era arrivata il giorno prima grazie al passo falso dello Spirou Charleroi. La Reyer si giocherà il secondo posto contro Saragozza, mentre ormai non fa più notizia Trento, già qualificata da tempo, che battendo al supplementare Bonn rimane appaiata in testa con Bilbao e la prossima settimana andrà a far visita proprio agli spagnoli. Altra sconfitta di Brindisi, questa volta contro Ludwigsburg, ma la formazione pugliese è da tempo che ha abbandonato questa competizione, anche per via dei vari infortuni, solo ora recuperati.
La nota di colore di quest’ultimo turno di Eurocup è arrivata dal campo del Galatasaray, ma non per l’ampio successo della squadra di casa sul Volgograd, ma perché è arrivato il primo canestro di Dmitry Gerasimenko, l’eccentrico magnate russo da un mese proprietario di Cantù, ma ancora tesserato per il Krasny Oktyabr (Ottobre Rosso) di Volgograd, società da lui fondata e di cui fino a poco fa era proprietario e presidente. Adesso i suoi sforzi economici, a partire da rinforzare la rosa e più avanti, forse, dalla costruzione finalmente di un nuovo palazzetto, dovrebbero essere concentrati tutti sulla società Brianzola, ma Gerasimenko, personaggio sicuramente stravagante (e dalle prime apparizioni a bordo campo a Cantù questo si è già notato), 37 anni e 199 cm. per 100 kg, ha voluto riprovare a scendere in campo nella sua ex squadra, abbandonata e mestamente ultima nel girone. Sì perché quest’industriale dell’acciaio di origini ucraine l’anno scorso l’aveva già fatto, a febbraio aveva debuttato in una partita europea ufficiale sul campo del Cedevita Zagabria, sempre in Eurocup (oltre ad un’apparizione anche in Vtb League addirittura contro il Cska) . Allora la sua squadra aveva vinto, ma lui aveva “giocato” solo 5 minuti anonimi, con un rimbalzo, una palla persa e due falli, questa volta è stato sul parquet per ben 33 minuti, mettendo a referto 2 punti (quelli del 33-25, alla fine sarà 103-76), 1 su 3 al tiro, 4 rimbalzi, 3 palle perse e 4 falli. Sempre pochino, ma rispetto all’altra volta ci sono stati dei miglioramenti culminati con il suo career high (i 2 punti!), ora, dopo aver visto questa che ci mancava, sarà meglio che Gerasimov inizi a mantenere le promesse fatte al popolo canturino, una tifoseria che da troppo tempo vede la sua squadra stazionare in posizioni troppo lontane dalla sua storia.