A Milano non riesce quella che poteva essere la prima grande impresa della stagione, ma anzi sul parquet dell’Oaka di Atene perde malamente e nettamente, 90-63, contro i padroni di casa del Panathinaikos. Una gara senza storia dall’inizio alla fine, condotta con autorità da un Pana che, pur non avendo più tutte le stelle del passato (a parte Diamantidis), ha costruito una formazione solida e completa, con il giusto mix tra esperienza e giovani talenti (Jankovic e Pappas), pescando gli uomini giusti anche dai margini del grande basket europeo, come Batista, Blums e Wright.
I greci hanno dominato sia sul piano del gioco, ma anche dal punto di vista fisico e atletico, mentre l’EA7 è entrata in campo molle e non ha mai saputo reagire, penalizzata anche dalle scarse percentuali al tiro, soprattutto dalla lunga distanza (6 su 24 da tre, mentre gli avversari hanno viaggiato a ben più del 50%). Tra gli uomini di Banchi difficile salvare qualcuno, Gentile mai in partita, Hackett tornato al di sotto dei suoi standard, i meno peggio sicuramente Samuels e Ragland (spesso tra i migliori in questo inizio stagione), mentre ancora male, a tratti malissimo, Brooks e Kleiza (fischiatissimo per aver vestito in passato la maglia dell’Olympiakos), i due colpi del mercato estivo, e finora, rispetto all’anno scorso, mancano tremendamente i canestri di Langford e i guizzi di Jerrells (finiti entrambi a Kazan).
Milano si porta a casa una severa lezione, la seconda sconfitta consecutiva dopo quella in campionato ad Avellino (e quinta nelle prime dieci gare ufficiali), ma le speranze di qualificazione rimangono intatte (anche grazie alla sconfitta del Bayern in Polonia e, perché no, quella del Fenerbahce in casa col Barcellona), visto che quattro dei 6 rimanenti incontri si giocheranno tra le mura amiche del Forum, a cominciare dalla prossima decisiva sfida contro i polacchi del Turow (al momento appaiati a pari punti con l’EA7 e il Bayern sul fondo della classifica), cenerentola dell’Eurolega ma che ha già dimostrato di saper lottare anche contro avversari nettamente superiori. Partita che Gentile e compagni non potranno sbagliare (magari cercando anche di mettere un’importante differenza canestri), poi il cammino di Milano in questa Eurolega potrà essere ancora lungo e potrà solo che migliorare, certo è che giocando come l’altra sera il viaggio potrebbe interrompersi prima del previsto.
Intanto, nel mezzo, la squadra di Banchi ha in calendario la non agevole trasferta di Reggio Emila in campionato, prima opportunità di riprendersi la testa della classifica in coabitazione con Sassari, al momento capolista solitaria con 4 successi su 4, ma attesa dal big match sul parquet di Cantù. Sassari che in Eurolega non se la passa meglio di Milano, anzi, visto che mercoledì è arrivata la prevedibile e inevitabile debacle in casa del Real Madrid, che però vuol dire quarto ko di fila e ultimo posto in un girone che al momento dei sorteggi era stato descritto per la formazione sarda come abbordabile, o quantomeno non proibitivo. Situazione già complicata ma comunque ancora recuperabile, a partire dal prossimo impegno in casa contro lo Zalgiris Kaunas (reduce da tre vittorie di fila), dove i ragazzi di Sacchetti dovranno a tutti i costi ottenere il primo successo della storia della Dinamo in Eurolega, visto che poi nella prima gara del ritorno riceveranno il Nizhny Novgorod (all’andata 88-86 per i russi) nella gara che potrebbe rilanciare le ambizioni biancoblu.