E’ stato un altro venerdì amaro per le nostre due squadre italiane impegnate in Eurolega, ma i ko di Milano e Sassari hanno un sapore completamente diverso, sia per come sono maturati, sia per il loro peso sul prosieguo della manifestazione.
Partiamo dalle note più dolenti, ovvero dalla sesta sconfitta in 7 gare di Sassari, che si è arresa nettamente in Turchia contro l’Efes per 85-62, al termine di un incontro in cui la formazione di Sacchetti ha provato a farsi sotto solo all’inizio del secondo e del terzo periodo, ma ogni volta è stata subito ricacciata indietro dai padroni di casa. Turchi che ora hanno affiancato in testa al girone il Real Madrid, incredibilmente sconfitto in casa (evento che non accadeva da oltre un anno) dall’ Unics kazan di uno scatenato Curtis Jerrells, in una di quelle sue serate magiche che i tifosi milanesi si ricordano bene.
Per la formazione sarda invece questo altro ko sancisce virtualmente la fine della sua avventura per quest’anno in Eurolega, anche se va detto che l’ultima reale chance l’aveva sprecata la settimana prima cedendo in casa con il Nizhny Novgorod. Ormai alla Dinamo servirebbe un miracolo, o più precisamente tre vittorie nelle ultime tre gare e una serie di combinazioni degli altri risultati che stare qui a spiegare sarebbe cervellotico e francamente alimenterebbe una speranza ormai vana. A complicare il tutto è arrivato, come detto, anche il colpo non preventivato dell’Unics Kazan sul campo del Real, con i russi che nel prossimo turno saranno ospiti di Sassari, e anche il successo esterno dello Zalgiris sul Nizhny Novgorod, a guardar bene, non semplifica la situazione, visto che i lituani sono al momento gli unici con cui la formazione italiana è in vantaggio negli scontri diretti (ma nell’ultima giornata dovrà andare a Kaunas).
Diciamo, comunque, che una vittoria settimana prossima contro Kazan lascerebbe ancora in mano ai biancoblu un lumino di speranza, ma iniziando ad analizzare in maniera più ampia le prospettive della stagione, va anche detto che un’uscita anticipata alla prima partecipazione di Eurolega non sarebbe assolutamente un fallimento e il fatto che le 8 squadre eliminate di questi primi gironi vadano poi a unirsi alle altre partecipanti nelle Last 32 di Eurocup, aprirebbe alla Dianamo le porte di una competizione dove veramente potrebbe farsi valere fino in fondo, come insegna Reggio Emilia la scorsa stagione.
Passando a Milano, si può dire che la sconfitta rimediata a Barcellona (84-80) può valere più di molte altre vittorie (a meno di un clamoroso harakiri in chiave qualificazione nelle prossime ultime tre gare), visto che l’EA7 si è presentata al cospetto di una delle favorite alla vittoria finale senza Gentile (problemi alla schiena) e Moss (volato a Chicago a causa della scomparsa della nonna) e con Kleiza non al meglio, ma giocando senza troppi pensieri ha tirato fuori una prestazione inaspettata, gagliarda ma fatta anche di ottime giocate, sorprendendo i balugrana e arrivando anche a 14 punti di vantaggio.
Situazione che è andata avanti fino alla fine del terzo quarto, quando i padroni di casa sono riusciti a rimettere la testa avanti di un punto, poi nell’ultimo periodo si è visto davvero una lotta avvincente, con continui sorpassi e controsorpassi, fino a quando, a 7 secondi dalla fine, come troppo spesso accade in Europa, gli arbitri hanno voluto diventare anche loro protagonisti fischiando un fallo tecnico a Melli, una decisione cervellotica, per non dire assurda, che ha indirizzato definitivamente l’incontro nelle mani dei padroni di casa, che così rimangono gli unici a punteggio pieno in questa Eurolega insieme al CSKA Mosca. Per Milano, che per le rotazioni corte ha dato molti minuti in campo anche a giocatori che a questo livello giocano di meno come Cerella o Meacham (e ricevendo buone risposte), dopo la super serata di Varese con 37 punti Brooks questa volta si è fermato a 11, mentre finalmente si è visto il miglior Hackett della stagione (21 punti), quello che trascina anche i compagni, oltre al solito Samuels sotto canestro, ormai determinante anche nei palcoscenici più importanti.
Sconfitta che, sebbene sia la quinta, però non pregiudica minimamente il cammino verso la qualificazione alle Top 16, visto che, a parte Panathinaikos e Fenerbahce che si giocheranno il secondo posto alle spalle del Barcellona, all’Olimpia interessa soltanto di controllare il ritmo da lumaca che stanno tenendo Bayern Monaco e i polacchi del Turow, sempre fermi a una sola vittoria e battuti entrambi all’andata. Per l’EA7 l’appuntamento clou diventa quindi quello di mercoledì in casa proprio contro i tedeschi, quando un Forum strapieno spingerà Hackett e compagni alla ricerca di un successo che varrebbe più di mezzo pass per la seconda fase del torneo.
Dal punto di vista puramente numerico e di classifica, per Milano potrebbe non essere un dramma anche perdere la partita con meno di sette punti di scarto (all’andata in Germania è finita 74-81), visto che poi nell’ultimo turno è in programma la trasferta a Turow (con i polacchi quasi certamente già fuori) e prima l’Olimpia ospiterà un Panathinaikos già ora qualificato. Ma questi sono discorsi che non devono avere un seguito, non si deve assolutamente rischiare e andare incontro a clamorose beffe, ma solo vincere e regalare una serata di festa ai 12mila che saranno presenti sulle tribune del Forum, tutti rigorosamente in nero, come i giocatori in campo che sfoggeranno la terza divisa per l’occasione, come si legge sul sito ufficiale.
A tre turni dal termine della prima fase, detto dei gironi delle due italiane, anche negli altri due gruppi la lotta per gli ultimi posti validi si fa sempre più serrata. Nel girone B comanda come da copione il CSKA, seguito da Unicaja Malaga e Maccabi Tel Aviv (che ha sì perso alcuni pezzi dell’incredibile trionfo della scorsa stagione, ma guai a sottovalutarlo), mentre al momento la quarta piazza è occupata dall’Alba Berlino, a discapito di Cedevita Zagabria (una vittoria in meno) e Limoges (2 vittorie in meno). Nel gruppo D, infine, dietro dell’Olympiakos primo con 5 vittorie, si è creata la situazione più incerta, una vera e propria battaglia al termine della quale è difficile dire chi la spunterà. Ad oggi la classifica alle spalle dei greci recita così : Stella Rossa (4-3), Laboral Vitoria, Galatasaray e i lituani del Neptunas (tutti 3-4), Valencia (2-5) ultimo ma ancora in corsa.