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Basket, Eurolega: completato il tabellone delle Final Four, sarà derby spagnolo e Cska-Olympiacos

Gli ultimi a qualificarsi, venerdì sera, sono proprio i campioni in carica dell’Olympiacos, che se la vedono brutta contro i turchi dell’Efes Pilsen ma alla fine conquistano il replay della finale 2012: ad aspettarli in semifinale i russi guidati da Ettore Messina – L’altro incrocio sarà il derby iberico Real-Barcellona.

Basket, Eurolega: completato il tabellone delle Final Four, sarà derby spagnolo e Cska-Olympiacos

Saranno Real Madrid-Barcellona e CSKA Mosca-Olympiacos le due semifinali dell’Eurolega edizione 2012-2013, che si disputeranno alla O2 Arena di Londra il prossimo 10 maggio. Alle Final Four, quindi, sono arrivate forse le quattro favorite di inizio stagione, con le due spagnole dominatrici dei rispettivi gironi di Top 16, i russi allenati dal nostro Ettore Messina e i greci campioni in carica (tra l’altro, tre su quattro sono le stesse squadre delle semifinali dello scorso anno, con il Real al posto del Panathinaikos).

Pronostici confermati anche grazie alla nuova formula del torneo, con molte più partite, fatto che limita molto la presenza di outsider alle fasi finali, ma dà ragione alle formazioni costruite fin dall’inizio per vincere e che ogni fanno grandi investimenti per arrivare fino in fondo. Nel gruppo di otto squadre impegnate nei playoff che hanno stabilito le quattro semifinaliste, infatti c’era sicuramente il meglio del basket europeo, contando anche il Panathinaikos, il Maccabi Tel Aviv, l’Efes Pilsen Istanbul e il Caja Laboral.

Tra le delusioni, purtroppo, si può parlare del Fenerbahce, che quest’anno proponeva in panchina l’ex allenatore di Siena, Simone Pianigiani, ed era partito con l’obiettivo di dominare in Turchia e fare molta più strada anche in Europa, dopo la faraonica campagna acquisti estiva. Invece fin da subito la marcia non è stata quella che ci si aspettava, con il raggruppamento iniziale passato tutt’altro che agevolmente, ad anticipare un disastroso girone di Top 16 chiuso all’ultimo posto. Pianigiani, sul quale la ricca società turca aveva puntato molto anche per i prossimi anni, ha addirittura lasciato l’incarico a fine febbraio, quando la situazione nel girone era ormai compromessa, ammettendo di non vedere margini di miglioramento in futuro (ma anche per uno scarso feeling con la squadra, nonostante la vittoria della Coppa di Turchia e il primo posto in campionato). Il coach toscano ora ha sicuramente più tempo per assemblare la nostra Nazionale in vista degli Europei di quest’estate, e intanto ha pronosticato il Cska come trionfatore tra un paio di settimane.

Per quanto riguarda le italiane, Milano e Cantù si erano fermate subito, mentre resta il rammarico per Siena, protagonista di un bellissimo cammino fino a inizio marzo, con cinque successi di fila nelle prime cinque gare di Top 16 (e 7 nelle prime 9), prima del crollo con cinque ko nelle restanti cinque partite (fatale l’ultimo incontro a Vitoria), che l’hanno estromessa dal partecipare ai playoff appena conclusi. Di sicuro, come dimostrano le difficoltà anche in campionato, sulla carta non era questo l’anno in cui il Montepaschi era stato costruito per puntare ad arrivare fino in fondo, a differenza invece delle ultime stagioni (12 mesi fa si fermò alle Final Eight, mentre nel 2011 perse in semifinale), ma durante il torneo aveva dimostrato, anche con questo nuovo gruppo, di non essere così inferiore alle più forti, andando a vincere anche su campi tradizionalmente difficili.

Tornando all’attualità, l’ultima squadra a staccare il pass per le semifinali di Londra è stato l’Olympiacos detentore del trofeo, al termine di una partita e una serie combattute ed equilibrate contro l’Efes Istanbul. Nell’incontro decisivo i greci hanno fatto valere il fattore campo conquistando il punto decisivo del 3 a 2 (dopo che i turchi in casa avevano pareggiato la situazione, rispondendo ai due successi iniziali dei biancorossi).

Ad attendere l’Olympiacos c’era già il CSKA Mosca, che ha eliminato il Caja Laboral 3-1, per una riedizione della finale della scorsa edizione (si imposero i greci 62-61 al termine di un’incredibile rimonta culminata con il canestro decisivo a meno di un secondo dalla sirena). I campioni in carica possono contare sulla stessa solida intelaiatura della stagione passata, mentre il CSKA, che come l’anno scorso anche questa volta è il favorito numero uno se proprio bisogna sceglierlo, vorrà a tutti i costi prendersi la rivincita e dispone di un roster di altissimo livello, tra cui Teodosic, MVP del 2010 proprio in maglia Olympiacos e decisivo nell’ultima gara, e l’altro grande ex, il “vecchio” Papaloukas. Protagonisti, anche se non principali, della sfida, anche due ex canturini, colonne della formazione lombarda nella scorsa stagione : dalla parte CSKA, Vladimir Micov, mentre nelle fila dell’Olympiacos, Giorgi Shermadini.

Ma soprattutto sulla panchina del club russo c’è Ettore Messina, di ritorno dall’avventura oltreoceano nello staff dei Los Angeles Lakers, vero specialista di Eurolega, visti i 4 trionfi (due con la Virtus Bologna nel ‘98 e nel 2001, e due già alla guida del CSKA nel 2006 e 2008) e (con questa) le dieci partecipazioni alle Final Four, oltre ad aver festeggiato un mese fa le 200 vittorie in questa competizione. Per il coach italiano, fresco dell’ennesimo titolo di Campione di Russia e alla ricerca quindi del quinto sigillo continentale, anche la possibilità di trovarsi di fronte in finale il Real, che ha allenato tre stagioni fa lasciandolo anzi tempo nel marzo 2011 tra le polemiche, per poi andare in Nba.

Real Madrid che nell’altra semifinale se la dovrà vedere contro gli acerrimi nemici del Barcellona. Una sfida affascinante che si preannuncia equilibrata e combattutissima, tra le due rivali storiche del basket (oltre che del calcio) spagnolo. I bianchi sono quelli che si sono qualificati per primi alle Final Four, avendo impiegato solo tre partite per far fuori i sempre temibili israeliani del Maccabi, ospite fisso delle fasi finali di Eurolega.

Il Real, che detiene il record di successi con 8 trionfi, ma non raggiunge una finale dal 1995 (anno dell’ultima vittoria), sta dominando il campionato spagnolo e su un impianto ben collaudato di gioco, quest’anno può contare anche su Rudy Fernandez, tornato a casa dopo l’esperienza in Nba con Denver, oltre ai muscoli sotto canestro di Marcus Slaughter e al giovane ma ormai sempre più decisivo Nikola Mirotic, anche lui in procinto di passare oltreoceano.

Di contro, in un derby che sarà a dir poco infuocato, ci sarà il Barcellona, che ha avuto la meglio per 3 a 2 sul Panathinaikos, al termine di una serie in cui i blaugrana hanno faticato forse più del previsto, con le prime tre sfide decise punto a punto. I greci, infatti, già nel primo match stavano per fare il colpaccio in Spagna, ma alla fine il Barca era riuscito a salvarsi (72-70), cosa che non era successa pochi giorni dopo, con i biancoverdi capaci di espugnare il Palau Sant Jordi (65-66) portando dalla loro parte il fattore campo. Vantaggio di cui il Pana aveva approfittato in gara 3, vincendo un’altra partita tiratissima (65-63), portandosi sul 2-1 nella serie e mettendo gli spagnoli con le spalle al muro. Ma, ad un passo dal baratro, il Barca è riuscito a reagire, conquistando gara 4 al Pireo e, poi, chiudendo il discorso in casa nella decisiva gara 5.

Catalani che, al pari delle altre tre semifinaliste, dispongono di un roster lunghissimo e di grande qualità, pieno di giocatori forti che permettono al Barca varie soluzioni offensive, ma gli garantiscono anche una difesa molto solida. Tra i tanti non si può non citare il capitano e leader, re Juan Carlos Navarro, ma anche i vari Jasikevicius, il play brasiliano Marcelinho e il giovane lungo Ante Tomic . Nonostante questa profondità di rosa, però, pesa molto l’assenza dell’americano Pete Mickeal, sfortunatamente colpito il mese scorso da una tromboembolia polmonare che gli ha fatto finire anzitempo la stagione (problema che aveva avuto anche nel 2010-2011 e che lo aveva fermato per l’intero anno agonistico).

Concludendo con qualche statistica, se il già citato Ettore Messina arriverà all’atto finale, per lui sarà la quinta finalissima con il CSKA su cinque anni alla guida del club russo (considerando anche il periodo 2005-2009). Per quanto riguarda la squadra, se il CSKA dovesse conquistare il trofeo, sarebbe la sua settima coppa (l’ultima nel 2008) e si porterebbe a una sola distanza dal record di 8 del Real Madrid, staccando il Panathinaikos, che almeno per quest’anno rimane fermo a 6, da segnalare a quota 5 vittorie il Maccabi e la nostra Varese (ma bisogna tornare agli anni settanta). Il Barca, invece, può vantare in bacheca 2 coppe (nel 2003 e nel 2010), come l’Olympaicos, che oltre alla passata edizione trionfò la prima volta nel 1997. Nelle ultime 12 edizioni (ovvero da quando il torneo è organizzato dalla ULEB), a parte la vittoria della Virtus Bologna nel 2001, poi si sono alternate sul gradino più alto solo in 5 squadre :Panathinaikos, Barcellona, Maccabi, CSKA e Olympiacos, e viste le formazioni ancora in corsa quest’anno, c’è il rischio che la storia non cambi. Ampliando il discorso per nazioni, nonostante gli ultimi anni bui del nostro basket, l’Italia è ancora in testa come numero totale di vittorie con ben 13 affermazioni, tallonata però dalla Spagna con 11 coppe (e con una tra Real e Barca a giocarsi la finale), poi Grecia (8), Russia (6), Israele e Croazia (5), Lettonia (3) e Serbia, Lituania, Francia, Bosnia ed Erzegovina e Gerogia con un successo a testa.

Per aggiornare queste classifiche, quindi, appuntamento a Londra il 10 maggio per le due semifinali e due giorni dopo, il 12, per la finalissima, anticipata dalla finale per il terzo posto, tutto nella splendida cornice della O2 Arena. Ci sarà da divertirsi e lo spettacolo è garantito, con in campo campioni del calibro di Felipe Reyes, Sergio Rodriguez, Spanoulis, Papanikolaou, Acie Law, Khryapa, Sonny Weems (ex Toronto Raptors) e chi più ne ha più ne metta.

Le previsioni, a questo punto, sono impossibili da fare, nella gara secca può succedere veramente di tutto, ma un pensierino a una possibile ennesima vittoria per il made in Italy d’esportazione non si può non fare, per cui, sottovoce, forza CSKA…

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