Parte oggi la 92esima edizione del campionato italiano di basket, la Serie A Beko, colosso del mondo degli elettrodomestici e main sponsor del torneo, dopo tre settimane di pausa dall’epilogo degli Europei in Slovenia. Ci eravamo lasciati con la nazionale azzurra che prima ci aveva fatto sognare e illuso per poi farci tornare bruscamente sulla terra, davanti alla realtà di un movimento che senza le sue stelle non può reggere il confronto con le altre potenze continentali. Ci eravamo lasciati, quindi, con l’Italia che non è riuscita ad aggiudicarsi un posto ai mondiali del prossimo anno (anche se si può sperare sempre in una wild card), ma soprattutto con la prima storica vittoria della Francia di Tony Parker. Ci siamo ritrovati a metà di questa settimana con l’ennesimo trionfo di Siena nella Supercoppa contro Varese, il sedicesimo trofeo italiano su gli ultimi 17 disponibili messo in bacheca dalla Mens Sana in questi ultimi anni, con l’unica eccezione della Supercoppa di 12 mesi fa concessa a Cantù.
Successo targato dal sempre più lanciato Hackett, che dopo un’estate sotto i riflettori per il rifiuto al passaggio a Milano e per la sua mancata presenza in nazionale (con polemiche annesse), insieme a Ortner e al veterano Ress è rimasto l’unico reduce della squadra della passata stagione. Il numero 23 questa volta più che mai è chiamato ad essere l’elemento imprescindibile di un roster profondamente rinnovato (e in teoria indebolito), come accade da due anni a questa parte per la logica dell’abbassamento dei costi per via dei noti problemi societari legati allo sponsor (legato al nome della squadra per l’ultimo anno). Questo, nelle analisi iniziali, induce a parlare di ridimensionamento (se non di smantellamento) della formazione dominatrice dell’ultimo decennio, ma poi puntualmente il club toscano ha sempre dimostrato, anche con un budget sensibilmente minore, di saper costruire un gruppo di giocatori solido e azzeccato, continuando a fare incetta di trofei. Hackett nel primo appuntamento stagionale ha iniziato fortissimo, consapevole che questo deve essere l’anno della sua consacrazione e il trampolino per i suoi sogni futuri (d’oltreoceano), ma la Supercoppa questa volta potrebbe essere, veramente e realisticamente, l’unica gioia nella stagione di Siena. Infatti mai come questa volta il suo trono di campione è a rischio,quello che inizia domani è preannunciato un po’ da tutti, addetti ai lavori e non, come il campionato più equilibrato, indecifrabile e combattuto degli ultimi anni, complice anche, purtroppo, un livello di qualità media abbassato. Se da molti questo viene considerato come l’anno giusto, finalmente, per il ritorno dello scudetto a Milano (anche se ormai troppe volte si è detto ai tifosi meneghini che sarebbe stata la volta buona), una vera e propria griglia di partenza del campionato è davvero difficile da immaginare, con la maggior parte delle squadre che alla fine dell’anno potrebbero occupare indifferentemente una posizione subito dopo le prime o a ridosso del fondo della classifica, essere le sorprese o le delusioni della stagione.
Sforzandosi nei pronostici, Milano sembra avere il gruppo più forte e lungo e, dopo i due anni fallimentari di gestione Scariolo e di un roster con tante prime donne, questa volta sembra aver puntato più sulla concretezza con nomi meno eclatanti ma più utili alla causa, guidati in panchina da Luca Banchi, l’ex coach dei rivali di Siena, a cui l’Olimpia ha “rubato” anche un vincente come David Moss, oltre all’ultimo colpo di mercato Kangur. La rivale più accreditata sembra essere la Dinamo Sassari, al suo solo quarto campionato di Serie A, ma già grande protagonista negli anni scorsi e supportata da un’intera regione. Una società seria che ha ulteriormente rafforzato la squadra della passata stagione, nessuno osa dirlo ad alta voce, ma il pensiero di poter compiere l’impresa storica è già nella mente di molti tifosi isolani. Subito dietro, poi, senza un ordine preciso, le squadre che saranno quasi certamente da playoff sono , ovviamente Siena, la vincitrice della scorsa stagione regolare Varese e la finalista Roma, oltre a Cantù (nonostante i problemi finanziari), Avellino, Venezia, Reggio Emilia e la giovane e interessante Virtus Bologna, pronte a rompere le uova nel paniere alle altre sulla carta più attrezzate. Leggermente più staccate, ma è davvero un azzardo dirlo, partono Caserta, Montegranaro, Cremona e soprattutto Pesaro, Brindisi e la neopromossa Pistoia (capace però di battere solo pochi giorni fa in amichevole la corazzata CSKA Mosca, seppur senza molti giocatori importanti tra le fila dei russi). Ma è finito il tempo delle chiacchiere, si comincia domani con tutte le gare alle 18,15 a parte il posticipo delle 20,30 che vedrà in campo Sassari di scena a Bologna, un incontro che potrà già dire molto sulle reali ambizioni delle due formazioni. O forse no.