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Barometro delle guerre: Ucraina, offensiva russa su Karkhiv e Zelensky cancella viaggi all’estero. Israele respinge risoluzione Onu su Palestina

FIRSTonline

L’Europa chiede a Israele di porre “immediatamente” fine alle operazioni militari in corso a Rafah perché si tratta di mosse che stanno peggiorando ancora di più una situazione umanitaria già molto difficile e che porteranno “inevitabilmente” a nuove tensioni nei rapporti tra l’Ue e Israele. Lo scrive in una nota l’Alto rappresentante Ue per l’azione esterna Josep Borrell. Intanto, per quel che riguarda l’Ucraina, il portavoce del Pentagono fa sapere che “la situazione sul campo di battaglia in questo momento è difficile”. Gli ucraini “continuano ad adottare misure per difendere il proprio territorio e faremo tutto il possibile per fornire loro le munizioni e i rifornimenti critici di cui hanno bisogno”, ha aggiunto. La situazione viene considerata “preoccupante”.

Ucraina, le forze russe penetrano a Kharkiv

L’Ucraina ammette di aver ritirato le forze militari da diversi insediamenti della regione di Kharkiv, nel nord est del Paese. La situazione sul campo, sul terzo fronte del conflitto aperto dalle truppe russe che venerdì della scorsa settimana hanno superato il confine a nord, si aggrava tanto che il presidente Volodymir Zelensky, per cui “la situazione più difficile” è ora nelle regioni di Kharkiv e Donetsk, ha cancellato una visita in Spagna e Portogallo.

“In alcune aree, intorno a Lukyantsi e Vovchansk – due insediamenti a 30 chilometri di distanza, e vicini al confine con la Russia ndr – in risposta al fuoco nemico e ad assalti delle forze di terra, per salvare la vita dei nostri uomini ed evitare perdite, le nostre unità hanno effettuato manovre e si sono spostate su posizioni più vantaggiose”, ha annunciato lo stato maggiore ucraino nella notte fra ieri e oggi, usando la formula usata da entrambe le parti in questa guerra per confermare un ritiro. La situazione, si precisa, “rimane difficile” ma le forze di Kiev “non stanno lasciando che gli occupanti russi prendano piede”.

Le forze russe sono riuscite a penetrare, in due diverse direzioni, per 5-7 chilometri nella regione di Kharkiv e ad assumere il controllo di postazioni della Guardia di frontiera Ucraina, malgrado i rinforzi del Direttorato per l’intelligence (Hur) inviati nel frattempo. Mosca rivendica anche il controllo di diversi insediamenti vicino al confine e di essere riuscita a entrare nelle città di Vovchansk e Lyptsi.

Zelensky annulla la missione in Spagna

Il presidente ucraino Zelensky ha quindi cancellato all’ultimo momento la missione all’estero: venerdì avrebbe dovuto partecipare a un ricevimento organizzato in suo onore da Re Felipe di Spagna. Con il premier Pedro Sanchez avrebbe dovuto firmare un accordo bilaterale di sicurezza sul modello degli accordi già sottoscritti con Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia, Danimarca e Canada. Un portavoce del governo portoghese ha confermato la cancellazione della visita, ma senza precisare la ragione.

Le mosse di Putin e l’uso degli extra profitti

Il presidente russo Vladimir Putin, intanto, alla vigilia del suo viaggio in Cina ha detto di appoggiare il piano di Pechino per una soluzione pacifica della crisi ucraina, affermando che la Cina ha una piena comprensione di ciò che sta dietro alla crisi. Putin, parlando con l’agenzia di stampa cinese Xinhua in vista della sua visita a Pechino questa settimana, ha affermato che la Russia rimane aperta al dialogo e ai colloqui per risolvere il conflitto che dura da più di due anni. Il piano cinese e gli ulteriori “principi” resi pubblici dal presidente Xi Jinping il mese scorso, secondo Putin, tengono conto dei fattori alla base del conflitto. “La nostra valutazione dell’approccio cinese alla soluzione della crisi ucraina è positiva. A Pechino capiscono veramente le cause profonde della crisi e il suo significato geopolitico globale”. E i principi aggiuntivi, stabiliti da Xi nei colloqui con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, sono “passi realistici e costruttivi” che “sviluppano l’idea della necessità di superare la mentalità della guerra fredda”. “Non ci siamo mai rifiutati di negoziare, stiamo cercando una soluzione globale, sostenibile e giusta di questo conflitto con mezzi pacifici. Siamo aperti al dialogo sull’ucraina, ma tali negoziati devono tenere conto degli interessi di tutti i Paesi coinvolti nel conflitto, compreso il nostro”, ha sostenuto il presidente russo.

Nel mentre, arriva il via libera dei Rappresentanti Permanenti dei 27 (Coreper II) ai tre testi normativi che prevedono l’uso degli extra profitti degli asset russi a favore dell’Ucraina, per l’invio di aiuti militari e la ricostruzione del Paese. La ratifica finale è prevista il prossimo 21 maggio in occasione del Consiglio Affari.

Israele respinge la risoluzione Onu sulla Palestina

Il governo israeliano ha respinto all’unanimità, su proposta del premier Benyamin Netanyahu, la recente Risoluzione dell’assemblea generale dell’Onu che consente alla Palestina di diventare membro delle Nazioni Unite. Lo ha fatto sapere l’ufficio del premier. “Non daremo una ricompensa per il terribile massacro del 7 ottobre. Non permetteremo loro – ha detto Netanyahu – di creare uno Stato terrorista dal quale possano attaccarci ancora più forte”.

“Nessuno – ha aggiunto il premier – impedirà a Israele, di esercitare il nostro diritto fondamentale di difenderci, né l’assemblea generale delle Nazioni Unite né in qualsiasi altra entità. Staremo insieme a testa alta per difendere il nostro Paese”. La decisione di oggi del governo – annunciata nel giorno in cui i palestinesi celebrano la Nakba – comporta che per Israele “non cambia lo status delle aree contese, non conferisce alcun diritto e non pregiudica alcun diritto dello Stato di Israele e del popolo ebraico nella Terra d’Israele”. Inoltre, la decisione dell’Onu ” non costituirà una base per futuri negoziati e non ha alcuno scopo per promuovere una soluzione pacifica”. Israele ha sempre sostenuto che la nascita dello stato palestinese deve essere affidata alle trattative dirette tra le parti.

Ucciso comandante Hezbollah

Pioggia di razzi di Hezbollah, intanto, nella zona del Monte Meron, nel nord di Israele, dove continuano a risuonare le sirene d’allarme. L’attacco sembra essere la risposta del gruppo libanese filo-iraniano all’uccisione di un suo alto comandante in un attacco israeliano la notte scorsa. Hussein Ibrahim Makki è stato colpito a morte da un drone mentre guidava vicino Tiro, nel sud del Libano.

Wsj: dagli Usa nuove armi a Israele

L’amministrazione Biden ha notificato al Congresso l’intenzione di procedere con la vendita di nuove armi a Israele per circa 1,25 miliardi di dollari. Lo riporta il Wall Street Journal che cita fonti governative e del Congresso. Questa decisione arriva a meno di una settimana dalla decisione della Casa Bianca di sospendere la spedizione di bombe ad alta carica a causa del previsto assalto israeliano a Rafah. Quest’ultimo pacchetto di armi include il trasferimento di 700 milioni di dollari in munizioni per carri armati, 500 milioni di dollari in veicoli tattici e 60 milioni di dollari in proiettili da mortaio.

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