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Barometro delle guerre, Netanyahu: “Tregua a tempo per gli ostaggi, poi si vedrà”. Mosca: “Kiev attacca in Russia con missili Usa”

Imagoeconomica

L’Egitto ha annunciato che Hamas ha accettato la proposta di Washington per una tregua a Gaza. Una delegazione del movimento islamista palestinese è attesa oggi al Cairo. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di Sicurezza dell’Onu a sostegno del piano di cessate il fuoco. La bozza invita Hamas ad accettare pienamente l’accordo e ad attuarne i termini senza indugi. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di “non essere d’accordo con la fine della guerra”, sottolineando che “il piano presentato da Biden è parziale” e “non accurato”, con alcuni “gap” rispetto alla proposta di Israele. Ma apre per una tregua a tempo per gli ostaggi, “poi si vedrà”. Nonostante questi sviluppi positivi, la situazione rimane critica con ulteriori vittime segnalate: sei morti nella Striscia di Gaza e due in Cisgiordania.

Nelle ultime ore, la guerra in Ucraina ha visto un significativo aumento della tensione e dell’attività militare. Le forze ucraine avrebbero effettuato il primo attacco contro la Russia utilizzando missili forniti dagli Stati Uniti, secondo quanto riferito da fonti russe non ufficiali. Questo attacco segna un’escalation dopo l’autorizzazione di Washington all’uso di tali armamenti. In risposta, Mosca ha emesso un avvertimento agli Stati Uniti, sottolineando che errori di calcolo potrebbero avere conseguenze fatali.

Nel frattempo, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha confermato l’invio di sistemi d’arma Samp-T a Kiev, sottolineando che l’Italia è pronta a sostenere ulteriormente l’Ucraina con nuove forniture militari ma ha escluso l’invio di soldati italiani e l’uso di armi italiane in Russia.

Guerra Israele-Hamas: ultime notizie

I leader del G7 hanno dichiarato: “Sosteniamo l’accordo proposto dal Presidente Biden per un cessate il fuoco immediato a Gaza, il rilascio degli ostaggi, l’aumento dell’assistenza umanitaria e una fine duratura della crisi, garantendo la sicurezza di Israele e dei civili di Gaza. Riaffermiamo il nostro supporto per una soluzione a due Stati e chiediamo ad Hamas di accettare l’accordo, con il supporto delle nazioni influenti”.

Fonti di Hamas hanno riferito a Haaretz che il gruppo chiede una garanzia dagli Stati Uniti sull’implementazione dell’accordo da parte di Israele, con un cessate il fuoco duraturo. L’Egitto ha invitato Hamas, Jihad Islamica e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina a discutere l’accordo al Cairo. Tuttavia, fonti di Hamas esprimono pessimismo a causa dei disaccordi in Israele sull’attuazione del cessate il fuoco.

Netanyahu apre all’accordo: “Tregua temporanea per liberare gli ostaggi”

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato che l’accordo proposto include un cessate il fuoco temporaneo per il rilascio degli ostaggi. Parlando alla commissione Affari esteri della Knesset, Netanyahu ha dichiarato di non essere d’accordo sulla fine della guerra come parte dell’intesa, definendo “parziale” lo schema proposto dagli Stati Uniti. “Lo schema presentato da Biden è parziale. La guerra sarà sospesa per la liberazione degli ostaggi e poi procederemo con le discussioni – ha spiegato Netanyahu – Ci sono altri dettagli che il presidente degli Stati Uniti non ha ancora reso pubblici”.

Netanyahu ha poi precisato ai media che “la guerra sarà fermata per restituire i sequestrati, e successivamente discuteremo”.

Israele smentisce, nessun intervento di Netanyahu al Congresso Usa il 13 giugno

L’ufficio di gabinetto del premier israeliano ha smentito la presenza di Netanyahu al Congresso americano

Inizialmente prevista per il 13 giugno, la data è stata accantonata a causa delle festività ebraiche e della visita di Joe Biden in Italia per il G7. Lo speaker della Camera, Mike Johnson, ha annunciato che sono in esame diverse opzioni. “Stiamo cercando di organizzarlo entro le prossime due settimane e avvertiamo un senso di urgenza sia da parte nostra che da parte del primo ministro. Abbiamo alcune opzioni che stiamo valutando con il suo staff e il mio, quindi risolveremo”, ha affermato.

Nuovi allarmi in Israele

Le sirene di allarme hanno ripreso a suonare nel nord di Israele, al confine con il Libano, a causa dell’arrivo di droni dalla frontiera. Intanto, l’esercito e i pompieri israeliani sono riusciti a domare gran parte degli incendi causati dai lanci di razzi e droni da parte di Hezbollah. Undici persone, tra cui sei riservisti dell’Idf, sono rimaste intossicate dal fumo degli incendi. Si stima che almeno 1000 acri di terreno siano stati coinvolti dall’incendio.

Guerra in Ucraina: ultime notizie

La guerra in Ucraina continua a mietere vittime. Le forze russe hanno intensificato gli attacchi contro le posizioni ucraine, con 2.200 attacchi registrati nelle ultime 24 ore, secondo Andriy Kovaliov, portavoce dello stato maggiore ucraino. Gli attacchi, che hanno incluso missili, attacchi aerei e l’uso di sistemi missilistici, hanno causato perdite significative, con 1.290 soldati russi uccisi in un solo giorno, portando il totale delle perdite russe a circa 512.420. Inoltre, un bombardamento russo su Dnipro ha ferito almeno otto persone, tra cui due bambini, a seguito della caduta di detriti da missili abbattuti dalla difesa aerea ucraina.

Sale la tensione nel Mar Baltico. Il ministero della Difesa russo ha proposto di aggiornare le coordinate geografiche dei suoi confini marittimi nel Mar Baltico, sollevando preoccupazioni, ma Mosca minimizza definendolo un aggiornamento cartografico delle linee esistenti.

Sanzioni e tensioni internazionali

Gli Usa hanno imposto nuove sanzioni contro entità e individui iraniani coinvolti nello sviluppo e nella produzione di droni utilizzati dalla Russia in Ucraina. Queste misure mirano a colpire quattro entità e un dirigente legati all’industria dei droni iraniana, in un tentativo di interrompere il supporto tecnologico a Mosca.

In Europa, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha sottolineato la volontà politica di allineare i mezzi europei con le ambizioni di difesa comune, parlando di un nuovo fondo dedicato alla difesa e di progetti per rafforzare la sicurezza cibernetica.

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