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Barometro delle guerre – Israele, raid su campo profughi: “Avanti fino alla vittoria finale”. Ucraina: bombe russe su Kherson

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Natale all’insegna dei bombardamenti sulla Striscia di Gaza e sull’Ucraina. Mentre diverse comunità si apprestano a festeggiare in modo tradizionale, lo spirito natalizio si scontra dolorosamente con i molteplici conflitti globali: dal Medio Oriente all’Ucraina, per ragioni diverse, prevale l’interesse a proseguire i combattimenti. Inoltre, oltre alle tensioni geopolitiche arrivano segnali politici significativi: Betlemme cancella le tradizionali attività natalizie in segno di solidarietà a Gaza, l’Ucraina invece celebra il Natale in anticipo (il 25 dicembre anziché il 7 gennaio), una scelta che simbolicamente si distacca dalla cultura russa.

A Gaza il Natale è offuscato da oltre due mesi di guerra

Il luogo sacro di Betlemme, normalmente risplendente di luci festive, si trasforma in una città silenziosa e deserta durante la vigilia di Natale. Le tradizionali attività natalizie sono annullate in segno di solidarietà a Gaza, dove un devastante attacco aereo ha causato oltre 100 vittime. L’esercito israeliano ha bombardato il campo profughi di Al Maghazi nella Striscia di Gaza, causando la morte di almeno 70 persone palestinesi, secondo il ministero della Salute controllato da Hamas. Il numero di vittime è contestato, ma si stima che almeno 20mila palestinesi siano stati uccisi dall’inizio della guerra. “Non ci fermiamo, continuiamo a combattere e intensificheremo i combattimenti nei prossimi giorni. Sarà una battaglia lunga e non è vicina alla fine. Abbiamo bisogno di pazienza, unità e di attenerci alla nostra missione”. Ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Mentre la tensione persiste, Hamas e Jihad Islamica respingono il piano di pace egiziano, sostenuto anche dal Qatar. Il piano proponeva elezioni nella Striscia e in Cisgiordania dopo la formazione di un governo tecnico con la garanzia che i membri di Hamas non sarebbero stati processati per gli attacchi del 7 ottobre.

Natale anticipato in Ucraina

L’Ucraina ha trascorso un Natale funestato da attacchi aerei e bombardamenti russi, con oltre 40 razzi lanciati. Gli attacchi aerei russi nella regione di Kherson, nel sud dell’Ucraina, hanno causato la morte di cinque persone, ferito altre 9 e generato incendi nelle abitazioni e in una struttura medica privata, e innescato un incendio in un gasdotto locale. Putin si dici aperto a negoziare, ma accusa Kiev e l’Occidente di respingere il dialogo. Nel frattempo, il ministro degli Esteri ucraino chiede l’esclusione della Russia dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Quanto a Navalny, dopo tre settimane di incertezza, la sua portavoce ha confermato che l’oppositore russo si trova in una colonia penale a Kharp, nell’Artico russo. Nonostante la difficile situazione, “sta bene” e ha ricevuto la visita del suo avvocato.

L’appello del Papa

In questo Natale segnato da sfide globali, la ricerca dell’equilibrio tra celebrazioni e tensioni geopolitiche si rivela un compito difficile. La speranza permane nell’aspirazione a una pace universale, anche quando il mondo si trova di fronte a conflitti prolungati e complessi. Lo ha ricordato bnel corso della messa della vigilia, in cui ha rinnovato il suo appello all’amore e alla pace: “Il nostro cuore stasera è a Betlemme, dove ancora il Principe della pace viene rifiutato dalla logica perdente della guerra, con il ruggire delle armi che anche oggi gli impedisce di trovare alloggio nel mondo”.

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