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Barometro delle guerre, Israele: “Nessuna svolta sui negoziati per gli ostaggi”. Kiev: “Abbiamo abbattuto noi l’aereo, trasportava missili”

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I colloqui tra Israele e Hamas sembrano arenarsi, con un ufficiale israeliano che scoraggia qualsiasi speranza di progresso nei negoziati per il rilascio degli ostaggi. Persistono “lacune molto ampie” e una “costante irrigidimento delle posizioni da parte di Hamas. Nessuno deve farsi prendere in giro, ci vorrà molto tempo”, ha avvertito la fonte ai media ebraici, smentendo le aperture diffuse ieri. Gli sviluppi in corso nel Mar Rosso rimangono sotto osservazione, mentre gli Stati Uniti continuano a sostenere la tutela della libertà di navigazione e a contrastare le minacce che possano compromettere la stabilità nella regione. Intanto alle porte dell’Europa l’Ucraina smentisce Mosca: “Siamo stati noi ad abbattere l’aereo, trasportava missili”. Lo ha riferito ai media ucraini lo stato maggiore di Kiev, secondo cui l’aereo trasportava missili verso basi “da dove i russi spesso attaccano Kharkiv e la regione”. Secondo Rbc Ucraina, i russi ammettono che l’aereo è precipitato ma forniscono una “loro versione secondo cui a bordo c’erano 65 militari ucraini catturati”, oltre a sei membri dell’equipaggio e altri tre militari. 

Guerra Israele-Hamas: ultime notizie

Nel frattempo, la situazione in Medio Oriente continua a suscitare tensioni internazionali, con Israele che sembra sempre più isolato, specialmente dopo il rifiuto del premier Benjamin Netanyahu della soluzione dei due Stati, appoggiata anche da Stati Uniti ed Europa. La proposta è stata fortemente sostenuta dal vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, che si è recato in Libano dove avrà incontri di rilievo con esponenti governativi. Domani con quelli israeliani.

Tuttavia, Netanyahu resta irremovibile sulla sua posizione. Ad alimentare le tensioni le ultime dichiarazioni dell’estremista ministro israeliano per gli Affari e il patrimonio di Gerusalemme, Amichai Eliyahu, il quale ha addirittura suggerito l’utilizzo di una bomba atomica sulla Striscia di Gaza.

Gaza ancora sotto assedio

Intanto, l’esercito israeliano continua la sua offensiva contro Hamas nell’area di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Le truppe israeliane “aumentano la pressione” su Hamas, eliminando “diverse cellule armate” attraverso fuoco dei cecchini, tank e raid aerei. La situazione si aggrava ulteriormente con la perdita di 24 soldati israeliani nell’esplosione di due palazzine colpite da un razzo anti-tank lanciato dalle Brigate Al Qassam, l’ala militare di Hamas.

La guerra in corso continua a segnare il futuro della regione, con il ministro della Difesa di Gerusalemme, Yoav Gallant, affermando che questa è una lotta che determinerà il destino di Israele nei prossimi decenni. La morte dei soldati deve essere uno sprone per raggiungere gli obiettivi prefissati, ha dichiarato Gallant.

Protesta blocca aiuti per Gaza al valico di Kerem Shalom

Centinaia di manifestanti stanno bloccando il valico israeliano di Kerem Shalom con la Striscia impedendo ai camion degli aiuti di entrare a Gaza. Lo ha riferito il sito di Ynet secondo cui i manifestanti hanno sostenuto che “nessun aiuto verrà inviato. Fino al ritorno dell’ultimo dei rapiti, nessun equipaggiamento sarà trasferito al nemico”. Tra i partecipanti alla protesta – secondo la stessa fonte – ci sono membri delle famiglie dei soldati caduti nelle battaglie di Gaza e rappresentanti delle famiglie dei rapiti, nonché riservisti rilasciati e civili evacuati dal nord e dal sud.

Netanyahu: “Difendiamo la casa contro malvagità di Hamas”

“Questa è una guerra per la casa. Si concluderà solo dopo che avremo respinto l’aggressione e la malvagità dei nuovi nazisti”: lo ha affermato oggi il premier Benyamin Netanyahu in un intervento alla Knesset nel 75esimo anniversario della sua fondazione. “Gli obiettivi della guerra restano gli stessi: demolire il regime di Hamas, riportare indietro tutti gli ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti mai più una minaccia per Israele. Non c’è nè ci sarà mai alcun compromesso riguardo la garanzia della nostra sicurezza per le generazioni a venire”.

La crisi nel Mar Rosso

I recenti attacchi Houthi nel Mar Rosso, una via strategica per il transito di materie prime e merci, continuano a sollevare preoccupazioni per l’economia globale. Le forze statunitensi hanno risposto distruggendo missili antinave Houthi puntati verso il Mar Rosso meridionale, mirando a proteggere la libertà di navigazione. Lo ha comunicato su X il Comando centrale statunitense (Centcom).

Tuttavia, questa tensione crescente nel Mar Rosso intensifica il rischio di pressioni al rialzo sull’inflazione. Gli attacchi degli Houthi spingono molte navi a evitare la rotta e scegliere di circumnavigare l’Africa per raggiungere l’Europa. Questo cambiamento comporta un notevole aumento dei costi di trasporto.

Le conseguenze potrebbero riversarsi sui prezzi delle materie prime, finora contenuti, con un impatto diretto sull’import di greggio e prodotti tecnologici. Sul fronte dell’export, l’agroalimentare italiano rischia di subire perdite.

Guerra Russia-Ucraina: ultime notizie

Il bilancio dell’attacco russo sulla capitale e la città nord-orientale di Kharkiv si aggrava: 18 persone sono morte e 130 sono rimaste ferite, secondo il presidente Volodymyr Zelensky. L’allarme è stato lanciato sulla possibilità di ulteriori vittime con il prolungarsi delle operazioni di soccorso.

Kiev: “840 soldati russi uccisi nell’ultimo giorno”

Intanto, fonti ufficiali ucraine riferiscono un bilancio sconcertante delle perdite russe durante il conflitto in corso. Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha annunciato che la Russia ha perso ben 378.660 soldati dall’inizio della guerra, con 840 vittime registrate nell’ultimo giorno. La lista delle perdite comprende anche un considerevole numero di mezzi militari, tra cui carri armati, veicoli corazzati, sistemi di artiglieria, droni, e persino una nave da crociera.

Ucraina, Kuleba: “Situazione al fronte più difficile del 2022”

La situazione sul fronte ucraino si aggrava ulteriormente, secondo le parole del ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba. In un’intervista al quotidiano tedesco Bild, Kuleba ha sottolineato la gravità della situazione, affermando che la mancanza di munizioni rende la situazione attuale più critica persino rispetto all’inizio dell’invasione russa due anni fa. Ha evidenziato l’urgente necessità di più sistemi di difesa aerea e missilistici, sottolineando le sfide che l’industria della difesa ucraina e occidentale deve affrontare per soddisfare la crescente domanda di munizioni.

Dal Canada nuovi aiuti militari a Kiev, Yellen rassicura Kiev su sostegno Usa

In risposta alla drammatica situazione, il Canada ha annunciato l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di quasi 19 milioni di euro all’Ucraina. Il pacchetto comprende 10 imbarcazioni a scafo rigido della Zodiac Hurricane Technologies e corsi di lingua inglese per il personale dell’aeronautica ucraina, destinati ad apprendere le competenze necessarie per pilotare gli aerei da caccia F-16.

Il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha rassicurato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal sul fatto che l’amministrazione Biden è impegnata ad assicurarsi i fondi per aiutare Kiev. Yellen chiede inoltre al Congresso di “agire rapidamente” per approvare le risorse chieste per l’Ucraina. “Il sostegno finanziario all’Ucraina resta legato al suo successo sul campo di battaglia”, ha detto.

Il conflitto in corso continua a suscitare preoccupazione a livello internazionale, con gli sforzi diplomatici e umanitari che cercano di alleviare la sofferenza delle popolazioni coinvolte e di porre fine alle ostilità.

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