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Barometro delle guerre: Corte dell’Aja ordina a Israele di fermare l’offensiva a Rafah. Putin va a Minsk, Orbán: “Europa prepara guerra a Mosca”

Durante una conferenza stampa a Minsk con il presidente bielorusso Lukashenko, il presidente russo ha ribadito il sostegno di Mosca ai negoziati sull’Ucraina. Il premier ungherese Orbán accusa l’Europa: “Si prepara per entrare in guerra”

Barometro delle guerre: Corte dell’Aja ordina a Israele di fermare l’offensiva a Rafah. Putin va a Minsk, Orbán: “Europa prepara guerra a Mosca”

La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha ordinato a Israele di cessare immediatamente l’offensiva militare a Rafah. Questa decisione è stata presa in seguito a una richiesta avanzata dal Sudafrica e rappresenta un tentativo di mettere fine alle ostilità a Gaza. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato una riunione urgente con vari ministri e il Procuratore generale per discutere le implicazioni di questa decisione. La risposta di Israele e le sue prossime mosse saranno cruciali per il futuro del conflitto nella regione.

Nel frattempo, Putin è a Minsk per una visita di due giorni al presidente bielorusso Alexander Lukashenko. “Prossimamente andrà in Corea del Nord”, ha annunciato il portavoce, Dmitry Peskov, senza precisare la data. A gettare benzina sul fuoco il primo ministro ungherese Viktor Orbán che ha lanciato un’accusa pesante all’Europa: “Non è la Russia che attaccherà l’Europa, sono troppo deboli. Quello che sta succedendo oggi tra Bruxelles e Washington, ma soprattutto a Bruxelles, sta creando un clima che potrebbe sfociare in un conflitto militare. Possiamo definirlo come una preparazione all’entrata in guerra dell’Europa,” ha dichiarato Orbán, citato dall’agenzia ungherese Mti sottolineando che “la pianificazione della guerra viene sviluppata nel quartier generale della Nato”. Intanto la Norvegia chiude il confine ai turisti russi e il Giappone ha introdotto nuove sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina, con Tokyo accusa in particolare Mosca di acquistare armi dal Pyongyang.

Guerra Israele-Hamas: Netanyahu convoca i ministri

La Corte internazionale di giustizia ordina il cessate il fuoco a Gaza: Israele deve interrompere immediatamente l’operazione militare a Rafah e sollecita il “rilascio immediato e incondizionato” degli ostaggi israeliani a Gaza. Il Tribunale penale internazionale intima allo Stato ebraico anche di far entrare investigatori e tenere aperto il valico per l’assistenza umanitaria. Questo rappresenta un passo decisivo rispetto allo scorso gennaio, quando il Tribunale dell’Aja aveva imposto solo “misure di prevenzione per Gaza”. Anche il 28 marzo, la Corte aveva richiesto “nuove misure provvisorie” senza arrivare a ordinare una tregua. Ora, la decisione è chiara e inequivocabile: stop alle ostilità. La Corte ha infine detto a Israele che deve presentare un rapporto sulle misure adottate entro un mese. 

Mentre il premier israeliano è in una consultazione telefonica urgente con vari ministri, Hamas ha ha affermato che la decisione della Corte dell’Aja non è abbastanza e ha fatto appello alla “fine dell’offensiva in tutta Gaza”.

Sul campo, Tel Aviv continua l’offensiva su Rafah con nuovi bombardamenti.

Guerra Russia-Ucraina: Putin a Minsk da Lukashenko

Nel corso del suo incontro a Minsk con il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, il leader russo Vladimir Putin ha rassicurato sullo stato delle relazioni bilaterali, affermando che non ci sono questioni irrisolte tra i due paesi. “Prima del mio viaggio, mi sono informato su diversi ambiti di lavoro. In generale, non vedo alcuna questione rimasta in sospeso”, ha dichiarato Putin durante l’incontro presso il Palazzo dell’Indipendenza nella capitale bielorussa.

Putin ha elogiato i risultati economici e il lavoro dell’Unione statale Russia-Bielorussia, affermando che procede a un buon ritmo. Hanno anche discusso di questioni di sicurezza, inclusa la presenza di armi nucleari tattiche al confine con l’Ucraina, alle quali partecipa anche Minsk.

Nell’incontro era presente anche il nuovo ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, il quale ha sostenuto la necessità di ulteriori misure per garantire la sicurezza dell’Unione statale, facendo riferimento alla presunta minaccia rappresentata dalla Nato. Lukashenko, infine, ha difeso la presenza di armi nucleari tattiche in Bielorussia come deterrente contro possibili aggressioni esterne.

Durante una conferenza stampa a Minsk con il presidente bielorusso Lukashenko, Putin ha ribadito il sostegno della Russia ai negoziati sull’Ucraina. Ha chiarito che la Russia non li ha mai rifiutati e di non aver posto divieti a nessuno di condurli. 

Putin pronto a fermare la guerra in Ucraina? Mosca smentisce

Il presidente russo sarebbe disposto a fermare la guerra in Ucraina tramite un cessate il fuoco negoziato che riconosca “le attuali linee del campo di battaglia”. Lo hanno riferito a Reuters quattro fonti russe.

Questa ricostruzione, però, non convince l’Unione europea, che la considera una speculazione basata su fonti anonime. Anche il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, è scettico riguardo alle intenzioni di Putin, accusandolo di cercare di sabotare il vertice di pace in Svizzera. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha ribadito che la guerra finirà solo quando Putin ritirerà le truppe russe. A spegnere ogni speranza il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha smentito tale possibilità.

Le mosse di Putin per riscrivere i confini marittimi

Mentre sul campo le truppe russe continuano l’avanzata nell’est dell’Ucraina, sale la tensione nei Paesi Baltici. Nell’area del Baltico, si sono verificati tre incidenti in due giorni e mezzo, incluso il ritiro di boe che delimitavano il confine tra Estonia e Russia lungo il fiume Narva. Questi episodi, considerati provocazioni russe, stanno mettendo alla prova la determinazione dell’Unione Europea e dei suoi alleati. La risposta dell’Ue sarà fondamentale per mantenere la stabilità e la sicurezza nella regione baltica e oltre.

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