Barilla chiude il 2013 con un fatturato a quota 3,535 miliardi di euro (+2,5% a parità di perimetro e +1,4% tenendo conto dell’effetto cambio) e per il futuro punta a una crescita aggressiva in Sudamerica e in Asia, dove sta valutando partnership e acquisizioni.
L’azienda ha sviluppato linee specifiche di pasta per Paesi considerati strategici per lo sviluppo futuro dell’azienda, quali Brasile, Russia e Cina. Particolarmente positiva la performance della società sul mercato brasiliano, con il business che è quasi raddoppiato in un anno. In Italia i volumi sono cresciuti dell’1% nel 2013.
“Stiamo osservando, guardiamo ad aziende sinergiche, siamo aperti anche a joint venture di prodotto e di processo, non solo ad acquisizioni. È un percorso lungo, non abbiamo fretta”, ha spiegato Guido Barilla a margine della presentazione del bilancio, sottolineando che eventuali operazioni riguarderebbero il settore pasta e sughi e aree come Sud America e Asia: “Potrebbe esserci qualche novità nei prossimi mesi, è da mesi che ci lavoriamo, ci sono varie opzioni che stiamo vagliando. L’azienda ha risorse finanziarie sufficienti per finanziare un’operazione”.
Anche per questa ragione l’idea di una quotazione non è considerata: “Non abbiamo bisogno di rivolgerci alla Borsa”, ha sottolineato l’amministratore delegato Claudio Colzani.
Quanto agli altri numeri del bilancio, l’ebitda ricorrente del 2013 si è attestato al 12% del fatturato (rispetto al 10,8% del 2012). In valori assoluti, si è passati dai 433 milioni del 2012 ai 425 del 2013. E’ proseguita la riduzione dell’indebitamento: dai 688 milioni del 2011, si era arrivati ai 574 milioni del 2012, scesi a 347 milioni nel 2013.