Quanto può valere la prossima mossa del nuovo premier Matteo Renzi in termini di spread? Secondo Barclays, se si trattasse in particolare della riforma della legge elettorale, potrebbe portare a una riduzione del differenziale tra Btp e Bund decennali di una quarantina di punti.
A svelarlo è il sole 24 Ore, che spiega che se nel breve termine la Bce e il suo atteggiamento espansivo garantiscono tutto sommato il mantenimento del rendimento del BTp decennale in un intervallo abbastanza ristretto (3,60-3,80%), con uno spread sulla Germania possibilmente in discesa fino a quota 180 (e un distacco dalla Spagna di 10-15 punti base), a lungo andare sarà ovviamente cruciale portare a termine le riforme promesse, quella elettorale soprattutto perché garantirebbe stabilità nel malaugurato caso di elezioni anticipate.
Un successo su questo versante verrebbe ovviamente salutato con favore dal mercato e proietterebbe, secondo una stima della banca britannica Barclays, in alto i titoli di Stato italiani fino a farli sovraperformare quelli spagnoli e soprattutto a ridurre il distacco nei confronti della Germania a 150 punti, livelli che non si vedono dal maggio 2011. Anche perché le agenzie di rating potrebbero rivedere positivamente il giudizio sul nostro Paese fornendo così ulteriore spinta. Viceversa l’assenza di progressi significativi sull’approvazione della nuova legge elettorale e sul cammino delle riforme riporterebbe sotto tiro i BTp fino ad allargare di nuovo lo spread sul Bund a 200-210 punti base.