E meno male che si gioca. Fa quasi sorridere pensare a un Milan (questo Milan!) felice di affrontare il Barcellona, ma visto quello che sta accadendo nelle ultime ore il campo non può che essere un sollievo. Nel triangolo Palazzo Grazioli-Via Turati-Milanello è in atto una vera e propria guerra di potere, che mette in secondo piano anche un big match come quello odierno. D’altronde nessuno pensa davvero che il Milan possa fare risultato a Barcellona, inoltre la classifica del girone è positiva e non subirebbe particolari scossoni in caso di sconfitta. Le prime pagine dei giornali (a dire il vero non solo sportivi) sono occupate dalla querelle Barbara Berlusconi-Galliani, sotto gli occhi esterrefatti del presidente Silvio.
Dopo l’attacco frontale di domenica sera a mezzo Ansa, Lady B è passata ai fatti. Indiscrezioni raccontano di un contatto con Paolo Maldini già avvenuto, al fine di consegnargli il ruolo di Direttore Sportivo per la prossima stagione. Ma la rivoluzione di Barbara non si limiterebbe a questo: nei suoi piani la gestione finanziaria del club verrebbe affidata a Michele Uva (attuale Direttore Generale della CONI Servizi, il favorito) o a Claudio Fenucci (Amministratore Delegato della Roma).
“Non parlerò mai delle vicende societarie in pubblico, dunque non commento – ha ribattuto Adriano Galliani prima di imbarcarsi per Barcellona. – Io metabolizzo tutto, vado avanti sereno senza deprimermi quando le cose vanno male o montarmi la testa quando vanno bene”. In mezzo ai due litiganti c’è Silvio Berlusconi, che oltre a falchi e colombe del suo partito deve fronteggiare anche le correnti rossonere. Una posizione indubbiamente scomoda, perché se da una parte c’è la figlia Barbara dall’altra c’è l’amico Adriano, fedele collaboratore da più di 30 anni. Che in estate ha quasi certamente sbagliato strategia, ma vanta un palmares unico nel panorama dirigenziale calcistico.
In tutto questo c’è anche una partita, Barcellona-Milan appunto. Sulla carta non c’è storia, ma il campo può sempre regalare qualche sorpresa. “Servirà un grande match sia dal punto di vista fisico che mentale – ha spiegato Massimiliano Allegri dalla pancia del Camp Nou. – Bisognerà stare attenti, ma anche avere coraggio per giocarsela”. Nonostante il prestigio dell’evento, è innegabile che la partita che conta di più sia un’altra. Domenica c’è Chievo-Milan, il vero banco di prova per il tecnico toscano. “Non sono agitato, e poi non commento le vicende societarie” ha ribattuto il diretto interessato, pronto a giocarsi le ultime chance per restare sulla panchina rossonera.
Questa sera, tanto per cominciare, sarà fondamentale non subire imbarcate. E allora, nonostante la mission berlusconiana reciti altro, sarà 4-4-1-1, per coprirsi ed, eventualmente, ripartire. In porta tornerà Abbiati, in difesa ci saranno Abate, Mexes, Zapata e Constant. Le vere novità arriveranno dal centrocampo, che vedrà Poli e Muntari nell’inedito ruolo di esterni, oltre ai soliti Montolivo e De Jong centrali. Là davanti agiranno Kakà e Balotelli, con il brasiliano leggermente arretrato per sfruttare meglio le sue caratteristiche. Il Barça risponderà con il classico 4-3-3, con Valdes in porta, Dani Alves, Piqué, Puyol e Montoya in difesa, Xavi, Busquets e Fabregas a centrocampo, Sanchez, Messi e Neymar in attacco. Letta così rischia di essere una notte terribile, ma in casa Milan si sono abituati a bufere ben peggiori…