Pagare le tasse senza sborsare denaro, ma operando come volontario per lavori di pubblica utilità, dal giardinaggio nei parchi pubblici alla pulizia delle scuole. E’ questo il principio alla base del baratto amministrativo, una forma di collaborazione tra cittadino e amministrazione locale introdotta dal decreto Sblocca Italia e recentemente adottata da Milano e Bari. A fare da apripista, tuttavia, sono state decine di piccoli Comuni italiani. Il principio è di agevolare i “morosi involontari” cioè quelle persone – lavoratori dipendenti, piccoli imprenditori, professionisti autonomi – che si sono trovati in situazioni di diffcioltà economica e non sono riusciti a saldare il loro debito con le amministrazioni comunali sia sul versante fiscale che su quello dei servizi. Ecco alcuni esempi.
MILANO
Nel capoluogo milanese, dal 2016 saranno pubblicati i primi bandi per trovare i candidati. Potranno partecipare solo i cittadini con un reddito Isee inferiore ai 21mila euro che dimostrano di essere in una condizione di morosità incolpevole (ma per debiti antecedenti al 2013 e d’importo non inferiore a 1.500 euro), ovvero di non aver pagato le tasse per ragioni particolari (ad esempio la perdita del lavoro). La cifra ancora da versare deve essere, naturalmente, relativa a tributi comunali (come Imu, Tasi, Tari, multe, rette o affitti delle case popolari).
BARI
La delibera per il baratto amministrativo è stata approvata anche a Bari, dove “stiamo elaborando un apposito regolamento – ha spiegato il sindaco Antonio Decaro – che definisca tutti i criteri rispetto alle attività e i servizi da inserire in elenco e le modalità con cui i cittadini potranno dare la propria adesione del tutto volontaria. Il regolamento dovrà essere approvato dal Consiglio comunale e incrociarsi con il bilancio dell’esercizio finanziario delle prossime annualità 2016-2018”.
UN ESEMPIO FRA I PICCOLI COMUNI: MASSAROSA
Il Comune in provincia di Lucca ha offerto uno sconto del 50% sulla Tari (la tassa dei rifiuti) in cambio dell’imbiancatura delle aule scolastiche o della cura delle aiuole. Ma non c’è solo Massarosa, in Puglia anche Bitonto e Andria si sono mosse. E la novità promette di estendersi a macchia d’olio perché viene accolta con favore delle comunità locali.