La Banca d’Italia archivia il bilancio 2017 con un utile netto record di 3,9 miliardi. Il risultato consente all’istituto centrale di girare allo Stato un dividendo da 3,36 miliardi. Ai Partecipanti privati (banche, assicurazioni e Casse previdenziali privatizzate) andranno invece 218 milioni. “È il risultato più elevato mai raggiunto dall’Istituto – ha spiegato nella sua relazione il governatore Ignazio Visco. “Ha come principale determinante – ha proseguito – l’incremento del portafoglio titoli generato dalla politica monetaria espansiva deliberata dal Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce)”.
Nel corso dell’assemblea dei partecipanti, verrà utilizzato il voto elettronico. E’ la prima nella storia dell’istituto. Come da tradizione, non è presente in assemblea il direttore generale del Tesoro, ma un suo rappresentante.
Visco ha spiegato che la Banca d’Italia verserà allo Stato anche le imposte di competenza, pari a 1,56 miliardi. Di conseguenza, le somme complessivamente destinate allo Stato ammontano a 4,9 miliardi, un dato superiore di circa 1,5 miliardi rispetto a quello dello scorso anno.
Anche la cedola pagata ai Partecipanti sarebbe più alta, pari a 340 milioni ma quattro partecipanti, tra i quali Intesa San Paolo e Unicredit, hanno ancora quote superiori al 3% del capitale e quindi ben 122 milioni di dividendi vengono sterilizzati e incamerati tra le riserve di via Nazionale.
Il bilancio della Banca d’Italia – ha continuato Visco – è triplicato negli ultimi dieci anni anche per i programmi di acquisto di attività finanziaria che hanno ampliato le dimensioni dei bilanci di tutte le banche centrali dell’eurozona. Per la Banca d’Italia i titoli associati a operazioni di politica monetaria, assenti all’inizio del decennio, costituiscono oggi il 40% del bilancio della banca.
“Le misure di politica monetaria di natura straordinaria – ha detto il numero uno di Palazzo Koch – hanno determinato un aumento consistente del reddito della Banca, nonostante i bassi tassi d’interesse. Il margine di interesse è quasi raddoppiato rispetto al 2008, sfiorando gli 8 miliardi”.
Il Governatore ha poi sottolineato che l’ampliamento della compagine dei Partecipanti al capitale della Banca d’Italia “è da salutare con favore: esso risponde alle intenzioni della legge che prefigura un’ampia distribuzione delle quote di partecipazione e pone limiti alle prerogative dei soci”.
Visco ha ricordato che “in base all’ordinamento, partecipanti e Consiglio superiore non possono intervenire nell’esercizio delle funzioni istituzionali della banca”.
I Partecipanti al capitale di via Nazionale sono 124 e di questi 85 sono nuovi rispetto a quattro anni fa, quando è entrata in vigore la riforma con la rivalutazione del capitale della Banca.
Tra i Partecipanti figurano anche 20 Fondazioni bancarie e 8 fondi pensione, oltre a 9 Casse di previdenza, 6 compagnie di assicurazione e 42 banche.
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