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Bankitalia, Visco: “Italia, non sprecare quello che hai”

“È grave e senza giustificazioni quello che sta accadendo sui mercati”: così il Governatore stigmatizza la tempesta in Borsa e sui titoli di Stato – “Il destino dell’Italia è quello dell’Europa” spiega nelle sue Considerazioni finali – “L’economia si rafforza, ma bisogna continuare con le riforme”

Bankitalia, Visco: “Italia, non sprecare quello che hai”

Il destino dell’Italia è quello dell’Europa. Siamo parte di una grande area economica profondamente integrata, il cui sviluppo determina il nostro e allo stesso tempo ne dipende. È importante che la voce dell’Italia sia autorevole nei contesti dove so deciderà il futuro dell’Unione europea”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali di martedì 29 maggio a Palazzo Koch, presentando la Relazione annuale dell’istituto centrale sul 2017.

Le parole del numero uno di Via Nazionale assumono un significato particolare alla luce della decisione presa due giorni fa dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che non ha firmato il decreto di nomina a ministro dell’economia di Paolo Savona, a causa delle sue posizioni fortemente eurocritiche. Una scelta che ha indotto la Lega a far saltare l’accordo di governo con il M5S, portando al passo indietro di Giuseppe Conte e al conferimento di un nuovo incarico a Carlo Cottarelli.

“Le norme entro cui operiamo possono essere discusse, criticate – ha aggiunto Visco – Vanno migliorate. Ma non possiamo prescindere dai vincoli costituzionali: la tutela del risparmio (citata anche da Mattarella per giustificare il no a Savona, ndr), l’equilibrio dei conti, il rispetto dei Trattati. Soprattutto, bisogna sempre avere presente il rischio gravissimo di disperdere in poco tempo e con poche mosse il bene insostituibile della fiducia”. Per questo motivo, secondo il Governatore, “se è auspicabile che siano definiti con chiarezza e lungimiranza gli obiettivi e i progetti delle diverse forze politiche, non sarebbe saggio ignorare le compatibilità finanziarie”.

In riferimento alle turbolenze finanziarie di oggi, per il Governatore “non ci sono giustificazioni: quello che stiamo osservando è grave”.

“L’ECONOMIA ITALIANA SI RAFFORZA, MA BISOGNA CONTINUARE CON LE RIFORME”

L’economia italiana, secondo Visco, “è in recupero. La domanda ha riflesso il buon andamento dei consumi e soprattutto degli investimenti, aumentati del 3,8 per cento ma ancora lontani dai livelli precedenti la crisi. Le esportazioni si sono confermate un fattore trainante della crescita. Nel 2017 hanno registrato un’espansione del 5,4 per cento, superiore a quella degli altri principali paesi dell’area dell’euro”. D’altra parte, “il consolidamento dei risultati raggiunti, il conseguimento di ulteriori progressi, la rimozione delle fragilità strutturali richiedono di procedere lungo il percorso di riforma avviato”.

REDDITO DI CITTADINANZA, “ATTENZIONE AI CONTI”

Il Governatore non cita mai in modo esplicito le misure contenute nel contratto di governo Lega-5 Stelle – accordo peraltro accantonato, almeno fino alle prossime elezioni – ma in alcuni casi i riferimenti appaiono evidenti. Inevitabile pensare al reddito di cittadinanza quando Visco sottolinea che “nel procedere a un rafforzamento del reddito d’inclusione o all’adozione di altri provvedimenti, oltre a evitare di scoraggiare la ricerca di un lavoro regolare, bisognerà prestare attenzione alle conseguenze sui conti pubblici”.

RIFORMA FORNERO: “RITOCCHI POSSIBILI, MA I PASSI INDIETRO SONO RISCHIOSI”

Per quanto riguarda la legge Fornero, che Lega e M5S rpogettavano di smantellare, il Governatore lancia un avvertimento: “Le riforme introdotte in passato rendono gestibile la dinamica della spesa pensionistica; hanno risposto alla necessità di tenere conto dell’allungamento della vita media nel definire il rapporto tra i contributi versati e l’entità e la durata della pensione; hanno posto l’Italia in una posizione favorevole nel confronto internazionale. Sarebbe rischioso fare passi indietro. Interventi mirati, volti a ridurre specifiche rigidità, sono possibili, alcuni sono già stati effettuati in passato, ma vanno sempre adeguatamente compensati in modo da assicurare l’equilibrio attuariale del sistema pensionistico. Nel modificare le regole di fondo che determinano le tendenze di lungo periodo della spesa pubblica va esercitata estrema prudenza”.

DEBITO PUBBLICO: “PER RIDURLO NON ESISTE UNA SCORCIATOIA”

Una prima versione del contratto Lega-M5S parlava della possibilità di chiedere alla Bce la cancellazione di 250 miliardi di debito pubblico italiano. Ma su questo terreno, precisa Visco, “non esistono scorciatoie. Gran parte del risparmio finanziario accumulato dagli italiani trova corrispondenza, diretta o indiretta, nei 2.300 miliardi del nostro debito pubblico. Se venisse messo a repentaglio il valore della loro ricchezza reagirebbero fuggendo, cercando altrove riparo. E gli investitori stranieri sarebbero più rapidi. La crisi finanziaria che ne conseguirebbe farebbe fare al nostro paese molti passi indietro. Macchierebbe in modo indelebile la reputazione dell’Italia nel mondo”.

Secondo il Governatore, perciò, la strada da seguire è un’altra: “Il rapporto tra debito pubblico e PIL potrebbe tornare sotto il 100 per cento nel giro di dieci anni se venisse gradualmente conseguito un avanzo primario tra il 3 e il 4 per cento del prodotto, più elevato di circa due punti percentuali rispetto al livello attuale e coerente con il sostanziale pareggio di bilancio al netto degli effetti del ciclo. La discesa potrebbe essere più rapida se il miglioramento dell’avanzo primario e il consolidamento e la prosecuzione delle riforme strutturali sostenessero la crescita e abbattessero il premio per il rischio che grava sui rendimenti dei titoli pubblici italiani”.

BANCHE: “LA MANCANZA DI TRASPARENZA RIDUCE LA FIDUCIA DEI CLIENTI”

Visco ha fatto anche riferimento ai casi di mala gestio bancaria, in particolare per quanto riguarda il collocamento di obbligazioni subordinate al pubblico retail. “In più casi – ha ricordato – un’insufficiente attenzione ai profili di trasparenza e una difformità tra i prodotti collocati e le esigenze finanziarie dei sottoscrittori, gravi di per sé, hanno amplificato gli effetti delle crisi. Preservare la fiducia dei clienti è un dovere degli intermediari; è anche uno strumento per accrescere la capacità competitiva; è essenziale per la sostenibilità delle strategie delle banche nel nuovo contesto operativo e di mercato”.

BANCHE: “IL PATRIMONIO SI RAFFORZA E GLI NPL CALANO, MA RESTANO ALTI”

Quanto alla situazione finanziaria del sistema bancario, il Governatore ha sottolineato che la solidità patrimoniale è più che raddoppiata rispetto all’inizio della crisi: “Nel 2017 il coefficiente di solvibilità (CET1 ratio) è cresciuto in media di oltre due punti percentuali, al 13,8 per cento; era pari al 7,1 dieci anni fa. Per i gruppi significativi la distanza dalla media dell’area dell’euro è diminuita di due punti percentuali, a 1,3 punti”.

Sul versante degli Npl, “il tasso di copertura, ovvero il rapporto tra la consistenza delle rettifiche di valore e l’ammontare lordo dei prestiti deteriorati, ha raggiunto il 53% – ha continuato Visco – un livello sensibilmente superiore a quello medio delle principali banche europee”.

Tuttavia, ha spiegato ancora il Governatore, “alla fine del 2017 l’incidenza dei crediti deteriorati delle banche significative italiane sul totale dei prestiti – incluse le esposizioni interbancarie e verso banche centrali – era pari all’11,1% in termini lordi, a fronte di una media del 4,1% per gli altri gruppi significativi dell’area dell’euro; al netto delle rettifiche di valore le incidenze erano pari, rispettivamente, al 5,9 e al 2,4 per cento. Il divario, sebbene ancora consistente, si è ridotto nettamente nell’ultimo biennio”.

Il trend migliora soprattutto grazie alle vendite di Npl sul mercato secondario, che nel 2017 hanno raggiunto i 35 miliardi, a fronte di una media annua di 5 nel precedente quadriennio, mentre quest’anno dovrebbero salire fino a 65 miliardi. “Secondo i piani presentati lo scorso marzo al Meccanismo di vigilanza unico, entro il 2020 i crediti deteriorati dei gruppi significativi italiani arriverebbero quasi a dimezzarsi rispetto al livello di fine 2017 – spiega Visco – l’incidenza sul totale dei prestiti, al netto delle rettifiche di valore, scenderebbe intorno al 4 per cento per i gruppi significativi; si stima che calerebbe al 5 per cento per l’intero sistema”.

BANCHE: “LA REDDITIVITÀ MIGLIORA, MA NON PER TUTTI”

Visco ha posto l’accento anche sulla redditività delle banche italiane, spiegando che è “migliorata nel 2017: al netto delle componenti straordinarie il rendimento del capitale ha di poco superato il 4 per cento a fronte di un risultato negativo nel 2016 (-5,7 per cento). La tendenza è proseguita nel primo trimestre di quest’anno per i maggiori gruppi, che hanno registrato risultati reddituali nel complesso soddisfacenti grazie all’incremento delle commissioni e al contenimento dei costi. Diversi intermediari, tuttavia, hanno ancora una redditività insufficiente. La capacità di generare profitti delle banche di minori dimensioni risente della difficoltà di ampliare i ricavi e della più bassa efficienza operativa. Pesano inoltre perdite su crediti ancora elevate”.

Secondo il Governatore, “al recupero di redditività possono contribuire l’esternalizzazione di alcune funzioni, consorzi per la condivisione di processi produttivi e per l’acquisto di beni e servizi, accordi per la commercializzazione di prodotti finanziari e assicurativi, operazioni di concentrazione. Le piccole banche popolari potrebbero beneficiare, come in altri paesi, della realizzazione di un meccanismo di ‘protezione istituzionale’, basato su accordi di sostegno reciproco in caso di difficoltà, con vantaggi nel calcolo dei requisiti patrimoniali; sarebbe un passo verso forme più strette di integrazione”.

BCC: “SENZA I GRUPPI, LIQUIDAZIONI IN CASO DI CRISI”

Venendo alle banche di credito cooperativo, Visco ritiene che “la riforma in corso di attuazione consentirà di continuare a sostenere con efficacia le economie locali anche nel nuovo contesto regolamentare, mantenendo allo stesso tempo lo spirito mutualistico che le contraddistingue. I sistemi di garanzia solidale previsti dai contratti di coesione e il ricorso alle risorse patrimoniali che, grazie alla riforma, le nuove capogruppo potranno raccogliere sul mercato permetteranno di risolvere nel modo più efficace eventuali situazioni di difficoltà. In assenza dei gruppi, infatti, la legge richiederebbe di gestire le crisi di singole BCC con soluzioni di tipo liquidatorio. Il miglioramento dell’efficienza e la rimozione degli ostacoli al reperimento di capitale di rischio sul mercato consentiranno ai gruppi in via di costituzione di far fronte alle sfide poste dal nuovo contesto”.

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