Il 30,2% degli operatori delle imprese d’industria e servizi prevede di chiudere l’attuale esercizio in perdita (contro il 23,6% dello scorso anno), e sono altrettante le aziende che hanno sforbiciato il personale. Sono questi i principali risultati della analisi congiunturale di Banca d’Italia sulle imprese d’industria e servizi tra settembre e ottobre, che indica anche un rallentamento della domanda di credito.
Ammonta, invece, al 50,3% la quota delle imprese che prefigura un risultato in utile. Le imprese più soggette alle perdite sono quelle del terziario, e in special modo alberghi e ristoranti.
Nel 2012 è anche cresciuto il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, che è stata richiesta da un terzo delle imprese industriali, contro il 21,8% dello scorso anno. Il fatturato è calato per più del 50% delle imprese ed è cresciuto per il 24%. Negativi anche i giudizi su ordini e produzione.
Per le imprese italiane, a complicare l’attività produttiva, nel confronto con le imprese estere, sono il costo del lavoro e la tassazione al reddito d’impresa.