E’ sempre più credit crunch: non si allenta la stretta creditizia delle banche italiane e nel secondo trimestre è atteso un nuovo peggioramento. Lo afferma Bankitalia nell’indagine sul credito bancario dell’Eurozona. Nel primo trimestre 2013 “il grado di restrizione dei criteri adottati nella concessione di prestiti alle imprese è rimasto invariato – scrive Via Nazionale –, in linea con quanto registrato nel complesso dell’area euro. La cautela delle banche continua a riflettere principalmente le percezioni sul rischio di credito, connesse con le condizioni cicliche. In prospettiva, nel trimestre in corso si registrerebbe un nuovo, contenuto, inasprimento“.
Sul fronte dei mutui, secondo Bankitalia “si è leggermente attenuato l’irrigidimento delle condizioni di offerta dei prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, che continua a risentire delle sfavorevoli prospettive del mercato immobiliare. La restrizione si arresterebbe nel trimestre in corso”.
La domanda di prestiti “sarebbe rimasta molto debole, sia per la componente connessa con il finanziamento di investimenti in capitale fisso per il credito alle imprese sia per la bassa fiducia dei consumatori per quello alle famiglie. In prospettiva la debolezza della domanda di credito dovrebbe attenuarsi nel trimestre in corso”.
Quanto alle condizioni di accesso alle fonti di finanziamento, conclude Palazzo Koch, “si è evidenziato un contenuto deterioramento per il mercato interbancario, a fronte di un lieve miglioramento per i depositi collocati presso la clientela al dettaglio”.
Allargando lo sguardo all’intera Eurozona, invece, emerge che le condizioni di accesso al credito per le famiglie e le imprese sono in ulteriore peggioramento nel primo trimestre di quest’anno, ma il ritmo dell’inasprimento è in calo rispetto al quarto trimestre 2012 (7% il bilancio netto contro il 13% di fine 2012). Lo annuncia la Bce nella ‘Bank Lending Survey’, l’indagine sugli impieghi bancari condotta trimestralmente che ha coinvolto 135 Gruppi bancari da tutti i Paesi dell’Eurozona tra il 20 marzo e il 4 aprile.
A fronte di un’outlook di crescita sempre pessimistico, gli istituti di credito hanno peggiorato le condizioni degli impieghi sia nei confronti delle imprese sia per i mutui alle famiglie e le incerte prospettive congiunturali, assieme all’elevato livello di incertezza, vengono citate come il principale fattore negativo.