Alla fine del 2023, la Banca d’Italia ha aumentato gli investimenti in obbligazioni sostenibili, focalizzandosi su titoli di Stato e obbligazioni sovranazionali per gestire i rischi climatici. Le obbligazioni verdi rappresentano ora il 4% degli investimenti in titoli di Stato (rispetto al 2,8% nel 2022) e il 24% degli investimenti in titoli di organizzazioni internazionali e agenzie (rispetto al 20,5% nel 2022). È quanto emerge dal Rapporto sugli investimenti sostenibili e sui rischi climatici della Banca d’Italia. Un documento che offre uno sguardo approfondito sulla transizione verso un’economia più verde e sostenibile, evidenziando i progressi significativi compiuti e le sfide future.
Governance e strategie innovative
Bankitalia ha adottato un approccio integrato per gestire i rischi e le opportunità legate alla sostenibilità. Il Comitato Strategie e Rischi Finanziari supporta il Direttorio nelle decisioni, mentre il Comitato Cambiamenti Climatici e Sostenibilità fornisce linee guida strategiche, senza intervenire direttamente negli investimenti ma affinando le metodologie per un futuro più sostenibile.
La strategia di Bankitalia, delineata nella Carta degli Investimenti Sostenibili, si articola in tre linee d’azione chiave:
- Promozione della Trasparenza ESG: Incentivare la diffusione di informazioni ESG da parte di imprese e intermediari.
- Educazione e Consapevolezza: Pubblicare analisi e guide sulla finanza sostenibile per promuovere una cultura della sostenibilità.
- Integrazione degli Indicatori ESG: Incorporare gli indicatori ESG nella gestione degli investimenti e nella valutazione dei rischi finanziari.
Progressi del 2023: un anno di dialogo e collaborazione
Nel corso del 2023, Bankitalia ha consolidato e ampliato le sue strategie di investimento sostenibile. Ha intensificato il dialogo con imprese e fornitori di dati, partecipando attivamente a forum internazionali come l’Eurosistema e il Network for Greening the Financial System (NGFS).
L’integrazione dei rischi climatici ed ESG è diventata un elemento centrale nelle decisioni di investimento. Questa strategia mira non solo a mitigare i rischi legati al cambiamento climatico, ma anche a favorire una transizione ordinata verso un’economia a basse emissioni di gas serra.
Per sostenere questa transizione, Bankitalia ha ampliato il portafoglio tematico avviato nel 2022, focalizzato su imprese dell’area euro impegnate nella transizione verde. Inoltre, ha incrementato gli acquisti di obbligazioni verdi, emesse da Stati e organismi sovranazionali, e ha continuato a dialogare con aziende responsabili di emissioni significative.
Indicatori climatici e finanziari della Banca d’Italia
A fine 2023, il valore totale degli investimenti gestiti dalla Banca d’Italia ha toccato i 189,1 miliardi di euro, distribuiti principalmente tra portafogli finanziari, riserve valutarie e il fondo pensione complementare. Il portafoglio finanziario, del valore di 143,8 miliardi di euro, è dominato per l’84% da titoli di Stato, con una netta prevalenza per quelli italiani, garantendo sicurezza e liquidità. Una percentuale significativa è inoltre investita in azioni quotate e obbligazioni societarie, riflettendo una strategia di investimento diversificata e sostenibile.
La quota delle obbligazioni sostenibili, il cui acquisto è iniziato nel 2020, è cresciuta nel periodo in esame fino a raggiungere il 4% per i titoli di Stato, il 24% per i titoli sovranazionali e delle agenzie e il 5% per le obbligazioni societarie.
Le riserve valutarie della Banca, ammontanti a 44,4 miliardi di euro, mostrano una crescente allocazione verso titoli di Stato e obbligazioni sovranazionali, con un’attenzione particolare alla gestione dei rischi climatici e alla sostenibilità. Il Fondo pensione complementare, con un valore di 0,9 miliardi di euro, investiti in un insieme diversificato di attività. Questo valore è aumentato di 0,2 miliardi rispetto al 2022 grazie ai versamenti degli aderenti, al calo dei rendimenti sui titoli governativi e alla ripresa dei corsi azionari nel quarto trimestre del 2023.
Per quanto riguarda gli indicatori climatici storici, i titoli di Stato nel portafoglio hanno una WACI di 140,4 tCO2eq per milione di euro di PIL, riducendosi a 131,6 tCO2eq considerando gli effetti dell’uso del suolo e delle foreste. Il portafoglio azionario in euro ha una WACI di 99,3 tCO2eq, mentre i fondi azionari USA e Giappone registrano valori inferiori, rispettivamente 50,4 tCO2eq. Le obbligazioni societarie presentano una WACI di 68,3 tCO2eq, evidenziando una decarbonizzazione significativa rispetto agli anni precedenti.
Gestione dei rischi e miglioramento degli indicatori
La gestione dei rischi di Bankitalia bilancia gli obiettivi di sostenibilità con quelli tradizionali di rendimento, basso rischio e liquidità. Adotta una strategia “best-in-class” favorendo le imprese con le migliori prassi ESG e più impegnate nella transizione climatica. Inoltre, pone attenzione agli indicatori prospettici per non penalizzare le aziende più attive nella decarbonizzazione.
Nel 2023, l’intensità carbonica media ponderata delle azioni e delle obbligazioni è diminuita rispettivamente del 4% e dell’11%. Questo risultato è attribuibile sia agli sforzi di decarbonizzazione delle imprese, sia all’inflazione che ha ridotto meccanicamente gli indicatori economici nominali.
Obiettivi e sfide per il futuro
Bankitalia si impegna a contribuire agli obiettivi dell’Accordo di Parigi e alla neutralità climatica entro il 2050, come stabilito dall’Unione europea. Tuttavia, il raggiungimento di questi obiettivi dipende da vari fattori, tra cui il rispetto degli impegni di neutralità climatica da parte di imprese e Stati, le scelte degli altri partecipanti ai mercati finanziari, e i progressi nella ricerca sui rischi climatici.
Nonostante le sfide, Bankitalia è determinata a promuovere investimenti sostenibili e a rispettare la legislazione europea in materia di clima e ambiente, senza compromettere la stabilità finanziaria.