“L’invasione dell’Ucraina, oltre alle sofferenze umane e alle distruzioni materiali che ha causato, oltre all’impatto che ha esercitato sull’economia anche dei paesi più̀ distanti, ha messo drammaticamente in luce – lo ha sottolineato il Governatore in apertura dei lavori – l’importanza vitale della sicurezza degli approvvigionamenti di energia: una preoccupazione che era rimasta sullo sfondo del dibattito e delle scelte politiche negli ultimi decenni, quanto meno in Europa”. Lo ha detto Luigi Federico Signorini, Direttore Generale della Banca d’Italia durante la XIV Conferenza MAECI – Banca d’Italia con i Delegati e gli Addetti finanziari accreditati all’estero dal titolo “La transizione necessaria: il futuro dell’energia, tra geopolitica e crescita sostenibile”.
Lo shock dei prezzi e l’incertezza delle forniture hanno causato gravi e impreviste difficoltà a famiglie e imprese. “Tutti i paesi interessati hanno reagito con provvedimenti di emergenza per alleviarne l’impatto su chi era più̀ colpito”, ha evidenziato il direttore generale di Via Nazionale.
Sicurezza energetica e transizione climatica: due obiettivi legati
“Entrambi richiedono una significativa contrazione dell’uso dei combustibili fossili e un incremento non meno robusto del ricorso alle energie rinnovabili. Per questo, è importante che, nel passare dalla risposta immediata all’emergenza alle politiche di più̀ lungo respiro, queste ultime siano disegnate avendo l’obiettivo finale chiaro in mente”, ha spiegato Signorini.
“La transizione climatica richiede un’intelligente sinergia fra l’azione pubblica e quella privata: un insieme coerente di interventi che comprenda incentivi, regole, investimenti collettivi. Per accrescere il contributo dell’energia rinnovabile – ha proseguito il Dg – è più̀ importante che mai rimuovere gli ostacoli indebiti alla produzione, sostenere l’investimento nello stoccaggio e nella trasmissione dell’elettricità̀, orientare le scelte delle famiglie e delle imprese con un sistema coerente di incentivi, inclusi i segnali forniti dal sistema dei prezzi che – pur smussando punte temporanee ed eccezionali – non vanno del tutto cancellati. Chi è in difficoltà va aiutato, anche a intraprendere il cammino verso risparmi di energia ed energie alternative”.
La ricerca di approvvigionamenti alternativi
“La Conferenza di oggi ha fatto emergere alcune fra le sfide più̀ importanti. Quando la sicurezza energetica di un paese è a rischio, ogni altra preoccupazione passa in secondo piano, e la ricerca di approvvigionamenti alternativi diviene centrale per qualsiasi governo. Lo attesta il maggiore ricorso a fonti altamente inquinanti come il carbone, che confido sia transitorio in molti paesi europei, ma temo sia più̀ persistente in certe economie emergenti e a basso reddito, spiazzate dai rincari di fonti come il gas, sul quale molti di questi paesi si erano già̀ orientati con costosi investimenti infrastrutturali”.
Un bene globale: il clima
“Anche se tutti sono d’accordo, almeno in linea di principio, sulla necessità di progredire nella transizione energica, non c’è da attendersi che tutti i paesi siano preparati a percorrerla, basandosi solo sulle proprie forze, alla medesima velocità. Non è necessario che io ripercorra i motivi di queste differenze: la diversa dotazione di fonti fossili, il diverso grado di sviluppo, la maggiore o minore percezione collettiva della gravità della sfida. Quello che mi preme sottolineare è la natura di bene pubblico globale della conservazione del clima. Un minimo di governance globale è perciò̀ necessario”.
Il tema è a pieno titolo nell’agenda del G20, del G7 e delle agenzie multilaterali internazionali, ha ricordato Signorini. “Bisogna far di tutto perché́ vi rimanga, nonostante le tensioni di oggi, che esacerbano le diverse posizioni. Andranno trovati i modi per incentivare opportunamente i flussi di finanziamento pubblici, semi-pubblici e privati, in modo che l’azione sia efficace, e al tempo stesso sia percepita come condivisa e giusta”.
Integrare azioni e obiettivi europei
Finora sono state tante le azioni intraprese nei tempi più̀ recenti per controbilanciare gli effetti dello shock, come ha anche ricordato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. “Oltre a ingenti misure a sostegno dei bilanci di famiglie e imprese – ha aggiunto il Dg di Via Nazionale – i governi europei hanno cercato di dare una risposta comune, basata su misure di risparmio energetico, di diversificazione delle fonti e di stimolo alla transizione verso energie rinnovabili, con un significativo piano di investimenti. L’obiettivo fondamentale di breve periodo è giustamente quello di rafforzare l’autonomia strategica della Ue. Andrà assicurata la piena integrazione di questo insieme di azioni con gli obiettivi climatici che la Ue si era data a suo tempo.