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Bankitalia, Siani: “Dazi, la turbolenza può incidere sulla qualità dei prestiti”

Bankitalia, il capo dipartimento Vigilanza Siani in audizione in Parlamento: l’avversione al rischio innescata dai dazi di Trump, se proseguisse, potrebbe avere impatti negativi sulla qualità del credito delle banche, nonostante la solidità del sistema

Bankitalia, Siani: “Dazi, la turbolenza può incidere sulla qualità dei prestiti”

L’avversione al rischio innescata dai dazi dell’amministrazione Usa, se proseguisse, potrebbe avere impatti negativi sulla qualità del credito delle banche nonostante la sua attuale solidità del sistema. Lo ha detto Giuseppe Siani, capo dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria della Banca d’Italia, durante un’audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. “Stanno aumentando – ha detto Siani – i rischi connessi con le tensioni geopolitiche, e più di recente, con l’avvio della manovra sui dazi attuata dall’amministrazione statunitense”.

Bankitalia, le conseguenze dei dazi sui prestiti

Un contesto in cui “è sensibilmente aumentata l’incertezza sulle prospettive economiche, con possibili effetti sulla propensione a investire e sulla qualità dei finanziamenti”. “L’aumento dell’avversione al rischio degli investitori – ha poi spiegato il dirigente di via Nazionale – ha determinato una correzione al ribasso dei prezzi delle attività finanziarie e un aumento della volatilità. L’impatto sul sistema bancario domestico è stato finora contenuto, in presenza di un modello operativo tradizionale, prevalentemente orientato all’attività creditizia. Qualora queste tensioni proseguissero sono probabili impatti negativi, in particolare sulla qualità del credito”.

Bankitalia, prestiti a imprese e famiglie

“I prestiti alle imprese, in calo da circa due anni, continuano a ridursi – continua Siani – anche se in misura inferiore rispetto al passato. In un contesto caratterizzato da una generale prudenza da parte delle banche, tale andamento risulta essere tuttavia principalmente determinato dalla debolezza della domanda. I prestiti alle famiglie sono invece tornati a crescere, seppure a tassi ancora molto bassi”.

Basilea 3 e conseguenze dei ritardi

I ritardi nel recepimento delle regole di Basilea 3 per le banche in varie giurisdizioni crea situazioni di “disparità competitive”, prosegue Siani in audizione. Le regole di Basilea, spiega l’esponente di via Nazionale, “non hanno valore cogente all’interno di una giurisdizione finché non sono recepite nell’ordinamento nazionale; una piena omogeneità richiede dunque che l’attuazione delle riforme venga completata da tutti i principali Oaesi”.

“Negli Stati Uniti, ad esempio, il processo di recepimento è ancora in corso e sussistono diversi elementi di incertezza sull’aderenza agli elementi chiave delle riforme; nel Regno Unito l’attuazione delle nuove regole è stata recentemente rimandata al primo gennaio 2027. Le nuove regole di Basilea sono applicate nell’Unione europea a partire dallo scorso primo gennaio 2025, data di entrata in vigore della terza revisione del Regolamento europeo Crr. Fa eccezione solo l’applicazione del nuovo quadro regolamentare sul rischio di mercato, particolarmente rilevante per le grandi banche con operatività internazionale, che è stato rinviato alla luce della persistente incertezza relativa all’attuazione delle regole nelle altre principali giurisdizioni. L’obiettivo condiviso rimane la piena attuazione di Basilea 3: una corsa al ribasso tra diversi ordinamenti non è la risposta che va data all’esigenza di ridurre i rischi e di rendere omogenee le regole a livello mondiale”.

Banche, qual è lo stato di salute?

“Le condizioni delle banche italiane sono nel complesso buone, grazie ai significativi progressi compiuti negli ultimi anni. Anche le recenti valutazioni elaborate dalle principali agenzie di rating sull’Italia, in particolare sulla resilienza del sistema finanziario, confermano tale andamento, che in alcuni casi ha rappresentato uno dei presupposti per il miglioramento dell’outlook del Paese”, dice ancora Siani.

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