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Bankitalia: reddito famiglie -7,3% fra 2010 e 2012

FIRSTonline

Il reddito delle famiglie italiane è in caduta libera: solo tra il 2010 e il 2012, il dato medio ha subito un calo medio del 7,3%. E’ quanto afferma Banca d’Italia nella sua indagine biennale, sottolineando che il deterioramento delle condizioni economiche “in termini di reddito equivalente è stato più accentuato per i lavoratori indipendenti rispetto a quelli dei dipendenti e delle persone in condizione non professionale”.

Il reddito equivalente, secondo Via Nazionale, “si è ridotto per tutte le classi di età, tranne per coloro con più di 64 anni, per i quali è rimasto invariato. Per le classi di età più giovani, invece, il dato diminuisce significativamente rispetto alla media generale. Si conferma anche in questa rilevazione il trend relativamente più favorevole alle classi anziane”.

Dal rapporto emerge inoltre che nel 2012 “il 35,8% delle famiglie ritiene” riteneva che le proprie entrate fossero “insufficienti ad arrivare alla fine del mese (contro il 29,9% del 2010)”.

Nel 2004, primo anno in cui questo indicatore è stato rilevato, la percentuale era del 24,3%. Nel 2012, inoltre, “è diminuita la percentuale delle famiglie che segnalano che le proprie entrate sono del tutto sufficienti a coprire le spese (dal 37,1% del 2014 al 39% del 2010 e al 32,3% del 2012)”, spiega ancora Bankitalia.

Sempre nel 2012, infine, il 20% dei nuclei familiari aveva “un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese)”, mentre la metà aveva “un reddito superiore ai 24.590 euro (circa 2mila euro al mese). Il 10% delle famiglie a più alto reddito percepisce più di 55.211 euro”, conslude Via Nazionale. 

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