“Nel 2023 le emissioni totali di gas serra della Banca d’Italia si sono ridotte dell’11 per cento rispetto all’anno precedente (circa il 29 per cento in meno rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico). Le principali fonti di emissione di gas serra della Banca sono: l’energia e la gestione degli edifici (40 per cento); la mobilità (spostamenti casa-lavoro e viaggi di lavoro, 35 per cento). La Banca sta ora lavorando a un Piano di transizione per raggiungere nel 2050 l’obiettivo di emissioni nette pari a zero per la gestione interna. Il Piano, descriverà gli obiettivi di dettaglio, le azioni da realizzare e le riduzioni di gas serra ottenibili nella gestione edifici, nei viaggi di lavoro, negli acquisti, nella produzione di banconote”. È quanto si legge nel rapporto ambientale 2024 della Banca d’Italia.
Bankitalia, consumo di combustibili riscaldamento
“Nel 2023 si è registrata una riduzione del 13 per cento del consumo di combustibili per riscaldamento e delle connesse emissioni rispetto all’anno precedente, in parte dovuta agli interventi di efficientamento realizzati e alle misure di risparmio energetico introdotte da norme esterne e poi adottate dalla Banca, su base volontaria, anche oltre il periodo di obbligatorietà previsto. Sono in corso numerose iniziative per ridurre ulteriormente i consumi di energia e l’uso di combustibili fossili attraverso l’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento, interventi sull’efficienza energetica degli edifici e l’adozione di misure gestionali”, si legge ancora nel rapporto ambientale 2024 della Banca d’Italia.
“La Banca d’Italia, che già acquista solo energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, sta aumentando progressivamente la quota di energia autoprodotta da impianti fotovoltaici: oltre ai tre impianti fotovoltaici già installati (stabilimento di produzione delle banconote, Catania, Catanzaro), sono in via di completamento i lavori per l’installazione di altri due impianti presso la Filiale di Sassari e sulle coperture dei parcheggi del Centro Donato Menichella a Frascati, che consentiranno nel complesso la produzione di oltre 550.000 chilowattora all’anno (circa lo 0,8 per cento dei consumi di energia elettrica della Banca). Sono inoltre previsti – prosegue il report – ulteriori impianti presso le filiali di Milano, Reggio Calabria, Forlì e l’ampliamento di quello di Catanzaro“.
Bankitalia, quanto incidono gli spostamenti casa-lavoro
“I risultati del progetto di ricerca condotto dalla Banca d’Italia insieme all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per approfondire gli impatti ambientali dello smart working hanno evidenziato che un giorno di lavoro a distanza di un dipendente della Banca ha un impatto in termini di emissioni medie pro-capite pari a circa un quarto del corrispondente costo ambientale dello spostamento casa-lavoro per svolgere una giornata di lavoro in presenza. Nello specifico, nel 2023 le emissioni medie pro-capite giornaliere per gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti sono state in media pari a 4,1 chilogrammi di anidride carbonica equivalente mentre le emissioni giornaliere connesse con una giornata di lavoro da remoto sono stimate in circa 1,1 chilogrammi di anidride carbonica equivalente”.
Bankitalia, i viaggi aerei
“Per aumentare la consapevolezza dei responsabili e del personale riguardo agli impatti sull’ambiente associati ai viaggi di lavoro e monitorare le relative emissioni di gas serra la Banca assegna alle proprie Strutture un budget anche in termini di gas serra. Questo ha consentito finora alla Banca, pur in uno scenario di fisiologica ripresa dei viaggi di lavoro, di rispettare la traiettoria di contenimento delle emissioni che si era prefissa e che vede come obiettivo per il 2025 la riduzione del 35 per cento delle emissioni rispetto a quelle del 2019 (ultimo anno pre-pandemico). Un ulteriore contributo in tal senso verrà dall’acquisto del biocarburante Saf (sustainable aviation fuel) per i viaggi aerei: grazie agli accordi contrattuali in vigore con le principali compagnie aeree la Banca ha infatti convertito in Saf i crediti maturati a fronte dei biglietti emessi, per il successivo impiego del Saf nei voli effettuati dai vettori”.
Bankitalia, verso il riutilizzo di banconote logore?
“La Banca d’Italia stampa le banconote presso uno stabilimento dotato dal 2004 della certificazione ambientale ai sensi della norma Iso 14001. Per ridurre l’impatto ambientale connesso con la distribuzione delle banconote dallo stabilimento di produzione verso le filiali della Banca, è in corso la progressiva sostituzione del parco automezzi blindati con modelli omologati secondo le recenti direttive europee in materia di emissioni; i primi saranno consegnati nel corso del 2024″.
Per limitare l’impatto sull’ambiente connesso con il trasporto aereo delle banconote verso le altre banche centrali dell’Eurosistema l’Istituto inserirà nei contratti con i fornitori clausole che consentano di utilizzare biocarburante aereo sostenibile (Saf) in una percentuale superiore rispetto alla soglia del 2 per cento stabilita dal Regolamento europeo che entrerà in vigore a partire dal 2025. Dal 2023 tutte le banconote logore ritirate sono inviate a impianti di termovalorizzazione, in linea con le decisioni assunte nell’ambito dell’Eurosistema. Sono in corso alcuni studi preliminari in merito alla possibilità di riutilizzare le banconote logore in un’ottica di economica circolare”, conclude il report.