Continua, ma rallenta, il calo dei prestiti bancari al settore privato. A certificarlo è il rapporto mensile di Banca d’Italia di novembre, secondo cui i finanziamenti al settore privato, “corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari”, hanno fatto registrare una flessione dell’1,6% su base annua, che segue quella del 2,1% di ottobre.
Nello specifico, i prestiti alle famiglie sono andati incontro, a novembre, a una contrazione dello 0,5% (-0,6% a ottobre), mentre quelli alle imprese hanno subito una flessione del 2,6% (a ottobre -3,1%).
Per quanto riguarda la raccolta, accelera il tasso di crescita su base annua dei depositi del settore privato, al 3,5% su base annua contro il 2,3% di ottobre. La raccolta obbligazionaria, “includendo le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 17,4% su base annua (-17,5% a ottobre)”.
Rallenta anche l’aumento delle sofferenze, il cui tasso di crescita sui 12 mesi, “senza correzione per le cartolarizzazioni ma tenendo conto delle discontinuità statistiche”, è stato pari, secondo il rapporto di Palazzo Koch, al 18,4%, in frenata rispetto al 19,1% di ottobre.
Stabili i tassi d’interesse sui mutui casa, a quota 3,19% contro il 3,18% del mese precedente, mentre quelli sui nuovi prestiti per il credito al consumo sono scesi all’8,83% (dall’8,97% a ottobre). Calano i tassi sui nuovi finanziamenti alle imprese: quelli di importo fino a un milione di euro sono scesi al 3,38% (a ottobre 3,54%), mentre quelli sui prestiti oltre questa soglia all’1,98% (a ottobre 2,05%).