Per superare gli esami della Bce e dunque il passaggio sotto la Vigilanza unica di Francoforte a partire dal 2014 alle 15 banche italiane mancano in totale 1,2 miliardi di capitale. Lo sostiene la Banca d’Italia nel Rapporto sulla stabilità finanziaria.
Via Nazionale non fa il nome degli istituti verso i quali è già indirizzata l’attenzione della Vigilanza italiana e non rivela quali siano state le richieste per la necessaria ricapitalizzazione.
Il fabbisogno di capitale è pari a circa l’1 per cento delle attività ponderate per il rischio complessive dei 15 istituti. Il calcolo della Banca d’Italia riguarda l’analisi della qualità degli asset delle banche da parte della Bce (asset quality review – AQR) che imporrà di rispettare un ratio di capitale di qualità migliore (common equity tier1 – CET1) pari all’8% sulla base della normativa in vigore dal prossimo primo gennaio.
Per i primi 15 gruppi italiani, si legge nel Rapporto, il rapporto CET1 medio, calcolato sui dati al 30 giugno scorso, sarebbe pari al 9,5% ma alcuni intermediari resterebbero al di sotto della soglia minima richiesta dell’8 per cento.
Alle banche inoltre continua a convenire investire la liquidità in titoli di Stato italiani piuttosto che in finanziamenti: i rendimenti unitari dei prestiti al netto delle rettifiche sono di poco inferiori al 2% mentre quelli sui titoli del debito sovrano italiano rendono nel semestre in corso oltre il 2,5 percento.
Le banche piccole e minori continuano ad acquistare titoli di Stato italiani mentre le cinque grandi a settembre hanno effettuato disinvestimenti netti che hanno contribuito a far registrare all’intero sistema (tra luglio e settembre) vendite nette di titoli per circa 10 miliardi. Un alleggerimento del portafoglio del sistema favorito anche dal rimborso parziale delle Ltro della Bce.