Bankitalia, Palazzo Chigi interviene sulla battaglia in corso. Fonti della Presidenza del Consiglio hanno lasciato filtrare il disappunto per le ricostruzioni pubblicate dalla stampa sulla vicenda dopo la mozione del Pd, approvata lunedì sera in Parlamento, che di fatto chiede un ricambio in Via Nazionale. E dopo la dura presa di posizione di martedì del segretario Pd Matteo Renzi che ha insistito sulla necessità di “voltare pagina”. Il mandato del governatore Ignazio Visco, dato fino a pochi giorni fa come il più probabile successore di se stesso, scade il 31 ottobre e ora tutta la questione del rinnovo è tornata in alto mare.
Le stesse fonti di Palazzo Chigi sottolineano che sul tema della Banca d’Italia le decisioni del Presidente del Consiglio “saranno basate sulle prerogative a lui attribuite dalla legge ed ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell’autonomia dell’Istituto”. E’ evidente il tentativo di riportare la calma sulle acque agitate della politica e di evitare conflitti istituzionali.
Visco dal canto suo ha fatto sapere di essere pronto di andare in Parlamento e a mettere a disposizione l’archivio di Bankitalia sulle vicende bancarie più critiche dopo che gli uffici avranno completato l’esame sulla riservatezza. Il governatore si è presentato a Palazzo San Macuto, sede della Commissione bicamerale di inchiesta sul settore bancario. Il presidente Pier Ferdinando Casini, coi vice presidenti, Mauro Maria Marino e Renato Brunetta, lo ha ricevuto e, precisa una nota, “il Governatore, in spirito di collaborazione istituzionale, ha fornito alla Commissione l’elenco dei documenti richiesti che saranno messi a disposizione non appena ultimata la classificazione di segretezza in corso da parte degli uffici della Banca d’Italia”.
L’elenco dei documenti consegnato da Ignazio Visco, circa 4.200 pagine, che Banca d’Italia metterà a disposizione della commissione, riguarda sette crisi bancarie: le due banche venete Popolare di Vicenza e Veneto Banca, il Monte dei Paschi di Siena e le 4 banche poste in risoluzione due anni fa (Etruria, Ferrara, Chieti e Marche). Documenti che però non sono immediatamente a disposizione dei commissari in quanto, come ha precisato la nota della commissione bicamerale, prima il servizio legale della banca centrale dovrà indicare tutti quelli coperti da segreto d’ufficio.