Un agente immobiliare impiega, in media, nove mesi e mezzo per vendere una casa, mentre il compratore riesce a spuntare uno sconto medio del 16% rispetto al prezzo inizialmente richiesto. A fotografare lo stato del mercato immobiliare italiano è un rapporto stilato da Bankitalia, intervistando i professionisti del settore.
Una fotografia, quella di Bankitalia, di un mercato venato di un certo pessimismo sugli scenari futuri. Un pessimismo radicato sui dati relativi al terzo trimestre del 2014, in cui resta complessivamente stabile il saldo tra le quote di operatori che segnalano un aumento dei prezzi e quelle che riportano una diminuzione dei prezzi di vendita (a -65,3%, da -66,4% della rilevazione di luglio).
Peggiorano i giudizi sulle condizioni della domanda: il saldo tra gli agenti che riportano un aumento e quelli che indicano una diminuzione dei potenziali acquirenti si è leggermente ampliato a -22,7 punti percentuali da -20,5 della precedente rilevazione.
In discesa anche la quota di acquisti finanziati con un mutuo ipotecario (al 59,9%, dal 62,9% della precedente rilevazione), interrompendo il graduale aumento in atto da circa un anno.
Rimane alto, ma in riduzione, il livello di pessimismo degli operatori sulle tendenze a breve termine del proprio mercato di riferimento: il saldo negativo fra indicazioni di miglioramento e di peggioramento nel trimestre in corso è stato pari a -20,4 punti percentuali, da -26,9 della precedente rilevazione.
In crescita il saldo sulle attese sui nuovi incarichi a vendere è tornato a salire (a 16), così come la quota di operatori che precede una diminuzione dei prezzi (al 61,2 per cento, dal 55,8).
Per quanto riguarda, infine, le prospettive del mercato nazionale, il saldo negativo dei giudizi sulle prospettive a breve termine nel mercato nazionale è rimasto sostanzialmente stabile (- 33,7).