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Bankitalia: le imprese frenano, le famiglie accelerano su mutui e credito. Cresce la domanda di titoli e polizze

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Nel primo semestre del 2024, il panorama del credito ha offerto segnali contrastanti: la domanda di finanziamenti da parte delle imprese è rimasta stabile, mentre le famiglie sono tornate a puntare su mutui per l’acquisto di abitazioni e prestiti al consumo. Le banche, dal canto loro, hanno mantenuto un atteggiamento prudente, con politiche invariate ma maggiore attenzione alle garanzie richieste per i mutui. Sul fronte della raccolta, le famiglie hanno ridotto i depositi bancari, preferendo alternative più redditizie come titoli di Stato, azioni e fondi comuni.

Questi dati emergono dall’indagine territoriale sulle banche (Regional Bank Lending Survey, Rbls) condotta dalle filiali regionali della Banca d’Italia nel settembre 2024. L’indagine, che analizza la domanda e l’offerta di credito, nonché la raccolta bancaria nelle diverse aree geografiche del Paese, si distingue per il suo approccio dettagliato: copertura territoriale e settoriale ampia, cadenza semestrale anziché trimestrale, e un numero elevato di banche coinvolte.

Credito alle imprese

La domanda di credito delle imprese si è mantenuta stabile, con alcune differenze territoriali: Nord e Mezzogiorno hanno registrato una lieve crescita, mentre al Centro si è osservata una contrazione che ha coinvolto tutti i settori. A trainare l’incremento altrove sono stati il manifatturiero e i servizi, mentre le richieste di finanziamenti per il capitale circolante sono diminuite ovunque, ad eccezione del Nord Est.

Sul fronte dell’offerta, le banche hanno confermato il loro approccio cauto, soprattutto nei settori edilizio e manifatturiero. Maggiori garanzie e requisiti di rating più stringenti hanno caratterizzato le politiche creditizie, nonostante una leggera riduzione degli spread medi. Per la seconda metà dell’anno, le previsioni indicano una crescita della domanda di credito da parte delle imprese, con politiche di offerta ancora orientate alla prudenza.

Credito alle famiglie

Le famiglie, invece, hanno mostrato un rinnovato interesse per i mutui destinati all’acquisto di abitazioni, con una crescita contenuta ma diffusa a livello nazionale, più marcata nel Nord Ovest e nel Mezzogiorno. Anche i prestiti al consumo sono tornati a salire, invertendo la tendenza negativa della seconda metà del 2023.

L’offerta di mutui è rimasta stabile, sebbene le banche abbiano adottato criteri più selettivi, aumentando le richieste di garanzie. Gli spread medi sui prestiti si sono ridotti, ad eccezione di quelli applicati alle posizioni considerate più rischiose. Questa prudenza riflette le preoccupazioni legate al mercato immobiliare residenziale, anche se la pressione concorrenziale tra le banche ha contribuito a contenere ulteriori irrigidimenti. Per il credito al consumo, le condizioni di offerta si sono stabilizzate rispetto al 2023, ma per il secondo semestre si prevede una leggera intensificazione della selettività.

Risparmi e investimenti

Le famiglie continuano a spostare i risparmi dai depositi bancari verso strumenti finanziari più remunerativi. Questa tendenza è stata evidente in tutte le aree, tranne che al Centro, dove i depositi hanno tenuto meglio. Le richieste di obbligazioni bancarie sono calate nel Nord Ovest, mentre al Centro hanno continuato a crescere.

La domanda di titoli di Stato, azioni e fondi comuni si è mantenuta vivace, con un rinnovato interesse anche per le polizze assicurative. Parallelamente, gli spread sui depositi sono aumentati quasi ovunque, a eccezione dei depositi vincolati nel Nord Ovest, mentre le remunerazioni sulle obbligazioni bancarie hanno registrato un calo, particolarmente significativo nel Mezzogiorno e nel Nord Est.

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Categories: Economia e Imprese