Dalla fine del 2007 la ricchezza delle famiglie italiane, a prezzi costanti, è diminuita del 9%. E’ uno dei dati principali che emergono dal bollettino statistico di Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie. Alla fine del 2012, si legge nel bollettino, la ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a circa 8.542 miliardi di euro, corrispondenti in media a 143 mila euro pro capite e a 357 mila euro per famiglia. “Le attività reali rappresentavano il 61,1% del totale delle attività, quelle finanziarie il restante 38,9%”, prosegue lo studio, “le passività, di poco inferiori a 900 miliardi di euro, sfioravano il 10% delle attività complessive.
Nel 2012 il valore della ricchezza netta complessiva è diminuito rispetto all’anno precedente dello 0,6% a prezzi correnti, con la flessione del valore delle attività reali (-3,5%), dovuta al calo dei prezzi delle abitazioni (-5,2%), è stata solo in parte compensata da un aumento delle attività finanziarie (4,5%) e da una riduzione delle passività (-0,4%). In termini reali (utilizzando il deflatore dei consumi) la ricchezza netta si è ridotta del 2,9% rispetto al 2011. Secondo stime preliminari, prosegue Palazzo Koch, nel primo semestre del 2013 la ricchezza netta della famiglie italiane sarebbe ulteriormente diminuita, con un calo dell’1% rispetto allo scorso dicembre. Alla fine del 2012, conclude lo studio, la ricchezza abitativa detenuta dalle famiglie italiane superava i 4.800 miliardi di euro. Tale valore registrava una flessione del 3,9% rispetto all’anno precedente (-6% in termini reali).
FAMIGLIE ITALIANE PIU’ RICCHE DI TEDESCHE E AMERICANE
Ma dal bollettino statistico di Bankitalia emerge anche che, nonostante la crisi, le famiglie italiane detengono una maggiore ricchezza rispetto a quelle tedesche o americane, grazie anche a un minore livello di indebitamento. “Nonostante il calo degli ultimi anni, le famiglie italiane mostrano nel confronto internazionale un’elevata ricchezza netta, pari nel 2011 a 7,9 volte il reddito lordo disponibile”, si legge nel bollettino, “tale rapporto è comparabile con quelli di Francia, Regno Unito e Giappone e superiore a quelli di Stati Uniti, Germania e Canada”. “Il rapporto fra attività reali e il reddito disponibile lordo, pari a 5,5, è inferiore soltanto a quello delle famiglie francesi”, prosegue Bankitalia. “Relativamente basso” risulta infine il livello di indebitamento (82% del reddito disponibile), “nonostante i significativi incrementi degli ultimi anni”.