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Bankitalia e Upb: la guerra tra Russia e Ucraina è una mina vagante anche per la nostra economia

Bankitalia: “La guerra ha peggiorato un quadro che già si andava deteriorando” – Upb: “Se il conflitto dura per tutto il secondo trimestre, Pil Italia -1,5% nel biennio”

Bankitalia e Upb: la guerra tra Russia e Ucraina è una mina vagante anche per la nostra economia

A causa della guerra fra Russia e Ucraina è difficile fare previsioni sull’andamento del Pil italiano nel 2022: l’unica certezza è che l’asticella rischia di calare progressivamente, mettendo in pericolo ogni possibilità di ripresa. Su questa valutazione concordano la Banca d’Italia e l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, i cui rappresentanti sono stati ascoltati mercoledì davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato per le audizioni sul Documento di economia e finanza (Def).

Bankitalia: “Estrema incertezza e rischi al ribasso”

“Le prospettive macroeconomiche sono caratterizzate da un’estrema incertezza e le previsioni di crescita del Def, pur inferiori rispetto all’autunno scorso, sono soggette a significativi rischi al ribasso – ha detto Fabrizio Balassone, capo Servizio struttura economica di Bankitalia – Le previsioni per i conti pubblici sono migliorate grazie ai risultati del 2021, che sono stati più favorevoli delle attese”.

Tuttavia, “nel complesso, sulla base delle informazioni finora disponibili – ha aggiunto Balassone – stimiamo che nei primi tre mesi dell’anno il Pil possa essersi ridotto di poco più di mezzo punto percentuale. La guerra ha peggiorato decisamente un quadro che già nei primi mesi del 2022 si era andato deteriorando: valutiamo ora che la produzione industriale sia diminuita nel primo trimestre, risentendo degli effetti dei maggiori costi e delle difficoltà di approvvigionamento, e che la spesa delle famiglie si sia indebolita”.

Bankitalia: aiuti a famiglie e imprese colpite da inflazione e sanzioni

Balassone ha poi sottolineato che “le misure di sostegno all’economia dovranno essere indirizzate a favore delle famiglie più bisognose e delle imprese più colpite dai rincari e dalle limitazioni al commercio”.

Infine, Balassone ha precisato che, “escludendo interventi straordinari dettati da condizioni di emergenza, la situazione dei conti pubblici richiede che qualsiasi altra nuova misura trovi adeguata copertura”.

Upb: su conti pubblici strategia di pragmatica prudenza

Sulla stessa linea anche l’Ufficio Parlamentare di Bilancio: “Lo scenario programmatico di finanza pubblica presentato nel Def disegna una strategia di pragmatica prudenza in un contesto di elevata incertezza macroeconomica e internazionale”, ha detto la presidente, Lilia Cavallari.

Per quanto riguarda il percorso di rientro di deficit e debito, “questo sentiero di consolidamento, se confermato – ha aggiunto – appare coerente con i principi enunciati in sede europea che puntano a contemperare sostenibilità finanziaria e crescita economica”.

Upb: se la guerra dura per tutto il secondo trimestre, -1,5% Pil nel biennio

Se il conflitto in Ucraina “durasse per tutto il secondo trimestre e il processo di normalizzazione impegnasse la seconda metà dell’anno in corso, gli effetti economici stagflattivi sarebbero più evidenti” e l’economia subirebbe “una contrazione addizionale di circa un punto e mezzo percentuale nel complesso del biennio”, ha concluso la numero uno dell’Upb, sottolineando che “l’inflazione salirebbe per circa 2,5 punti percentuali cumulati nel 2022-23 nel caso dell’Italia”.

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