“In futuro ci saranno meno banche, più grandi, più capitalizzate, con una governance capitalistica e con un modello di business nuovo”: lo ha sostenuto il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore Rossi, intervenendo ieri a Roma al workshop promosso dalla Fondazione Bruno Visentini e dalla Luiss su “La riforma del sistema bancario: vigilanza,informazione, modelli di base” in vista di una ricerca che la stessa Fondazione condurrà.
Rossi ha spiegato che il sistema bancario è destinato a cambiare perché sono intervenuti due shock (la tecnologia con la digitalizzazione e il fenomeno fintech e le nuove regole del gioco proposte dal Financial Stability Board e dall’Unione Bancaria Europea ancorché incompleta) e una complicazione macro dovuta alla crisi economica contro la quale un ruolo di rilievo gioca il Qe della Bce.
Tutte queste ragioni spingono in direzione del cambiamento del sistema bancario.
Anche il presidente della Consob Giuseppe Vegas si è soffermato sulla forte crisi delle banche, che si riflette nel vistoso ribasso delle quotazioni in Borsa e che dipende sia dalla congiuntura economica che dai bassi tassi di interesse che riducono i margini di intermediazione ma anche dalla crisi di fiducia che ha investito le banche che spesso hanno sottovalutato l’importanza della trasparenza. Vegas ha rivendicato l’autonomia con la quale la Consob esercita la sua funzione ma ha segnalato che troppo spesso la politica scarica sulle Authority scelte scomode che non vuol fare in prima persona.
Prima di loro è intervenuto Enzo Moavero Milanesi, direttore della School of Law della Luiss e già ministro del governo Monti, che ha ricordato l’importanza di collocare ogni prospettiva di riforma del sistema bancario nell’orizzonte europeo e in particolare in quello, purtroppo ancora incompleto, dell’Unione Bancaria Europea.
Nel workshop, chiuso da Gustavo Visentini, direttore scientifico della Fondazione che promuoverà la ricerca sulla riforma del sistema bancario focalizzandosi sui principali nodi politici (quale modello di banca, quale vigilanza, quale regolazione e quale informazione), hanno preso la parola anche i parlamentari Bruno Tabacci, che ha svolto la relazione introduttiva e segnalato che sulla riforma del sistema bancario non si parte da zero ma dai risultati dell’indagine conoscitiva condotta dal Parlamento nel 2004 e 2005 che portò alla legge sul risparmio, Marco Causi e Giovanni Paglia.
I lavori sono stati moderati dal direttore di FIRSTonline, Franco Locatelli