Stando ai dati diffusi da Bankitalia, nel quarto trimestre del 2012, “il grado di restrizione delle politiche di offerta di prestiti alle imprese da parte delle banche italiane si è attenuato, portandosi al livello più basso registrato dal primo trimestre del 2011″. L’Indagine rivela, però, che la domanda di credito da parte delle imprese rimane debole, riflettendo i rischi connessi alle prospettive economiche.
Discorso opposto per il credito alle famiglie: le politiche di offerta di mutui, infatti, fanno registrare “un moderato irrigidimento che ha riflesso il peggioramento delle prospettive sull`attività economica e del mercato immobiliare”. Gli intermediari, invece, hanno segnalato un moderato miglioramento delle loro condizioni di accesso ai mercati all`ingrosso nel quarto trimestre.
I dati dell’analisi di Bankitalia sono risultati in linea con quelli dell’Eurozona. Anche nell’area euro, infatti, la stretta del credito bancario si è attenutata per le imprese, aggravandosi sulle famiglie, come emerge dall’indagine trimestrale della Banca centrale europea.
La quota netta di banche che, nel quarto trimestre 2012, ha riferito inasprimenti sui criteri di concessione di prestiti alle imprese si è attestata su una quota del 13%, contro il 15% del terzo trimestre. Il numero di banche che hanno riportato inasprimenti, dunque, ha superato del 13 per cento quelle che, all’opposto, hanno segnalato attenuazioni o status quo.
Discorso opposto per i prestiti alle famiglie. Sempre stando alla Bce, infatti, la quota netta di banche che ha segnalato inasprimento sulla concessione di mutui alle famiglie è passato dal 13% del trimestre precedente al 18%, mentre per il credito al consumo l’inasprimento è salito dal 3% al 9% nel quarto trimestre.