Il credit crunch italiano è ormai una realtà stabile da molto tempo, ma stavolta la contrazione del credito segna un nuovo record. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Banca d’Italia, ad agosto i prestiti al settore privato sono calati del 3,5% su base annua, dopo il -3,3% registrato a luglio.
Nel dettaglio, i prestiti alle famiglie sono scesi dell’1,2% sui dodici mesi (-1,1% a luglio), mentre quelli alle società non finanziarie sono diminuiti del 4,6% (contro il -4,1% del mese precedente).
I tassi d’interesse sui finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (comprensivi delle spese accessorie) sono stati pari al 3,91%, in calo rispetto al 3,96% di luglio. Quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo, invece, sono saliti nello stesso periodo dal 9,52% al 9,64%.
I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie d’importo fino a un milione di euro sono cresciuti dal 4,41 al 4,50%, mentre quelli su operazioni d’importo superiore sono scesi dal 2,96% al 2,86%. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari all’1,04%, in lieve flessione rispetto all’1,05% di luglio.
Quanto ai numeri delle banche stesse, ad agosto la raccolta cresce, mentre le sofferenze restano stabili. I depositi del settore privato sono aumentati del 6,6% su base annua (+5,9% a luglio).
In particolare, la raccolta obbligazionaria, includendo i bond detenuti dal sistema bancario, ha subito una flessione del 6,4% sui dodici mesi (-6,3% a luglio).
Il tasso di crescita sui dodici mesi delle sofferenze è risultato pari al 22,3%, lo stesso dato del mese precedente.