L’economia italiana continuerà a crescere lentamente, rallentata dalla manovra e dalla debolezza dei consumi. E’ quanto prevede Bankitalia nel suo ultimo bollettino economico. L’attività economica “risentirebbe di una domanda interna privata ancora debole – si legge nel documento – e degli effetti delle misure di riequilibrio dei conti pubblici: il Pil aumenterebbe dell’1% quest’anno e dell’1,1% nel 2012”.
Nel 2011, dopo un primo trimestre segnato da “ritmi contenuti”, la crescita “si sarebbe tuttavia rafforzata nel secondo trimestre, portandosi su ritmi simili a quelli medi dell’area euro, traendo sostegno dal recupero della produzione industriale, che ha interrotto il ristagno in atto dallo scorso autunno”. Gli indicatori congiunturali più recenti, però, “prefigurano alcuni elementi di incertezza sull’intensità della ripresa: l’attività industriale, dopo l’aumento di aprile, si è indebolita”.
Il contributo principale alla dinamica del prodotto continuerà “a provenire dalle esportazioni. Dato il contestuale incremento delle importazioni, l’apporto degli scambi con l’estero alla crescita del Pil sarebbe sostanzialmente nullo quest’anno e lievemente positivo il prossimo. La ripresa degli investimenti si rafforzerebbe gradualmente. La crescita dei consumi resterebbe inferiore a quella del Pil”.
Le esportazioni, spiega via Nazionale, “crescerebbero a ritmi abbastanza sostenuti, in media di quasi il 6% all’anno nel biennio 2011-12, riflettendo anche un buon andamento delle vendite all’interno dell’area euro. Alla fine del 2012 verrebbe recuperata quasi per intero la contrazione complessiva delle esportazioni sofferta durante la crisi”.
Vediamo ora quali sono le altre questioni fondamentali sollevate da Bankitalia nel bollettino economico:
IL GOVERNO NON AUMENTI LE TASSE E FACCIA RIFORME STRUTTURALI
“Occorre limitare il ricorso ad aumenti del prelievo. Alla correzione degli squilibri di finanza pubblica si devono accompagnare politiche strutturali incisive e credibili volte a conseguire un innalzamento del potenziale di crescita della nostra economia”.
L’ITALIA E’ A RISCHIO SE LO SPREAD BTP/BUND NON CALA
“Nell’immediato i costi del recente aumento dei differenziali di rendimento sui titoli di Stato per il nostro paese sono limitati, ma se l’attuale livello degli spread persistesse ne deriverebbero ingenti oneri per i conti pubblici e il rischio di ripercussioni sui costi di finanziamento dell’economia. Il processo di consolidamento della finanza pubblica è essenziale per favorire il rientro dei premi al rischio, la discesa dei tassi d’interesse a lungo termine e quindi la crescita dell’attività economica. La manovra definita dal governo muove in questa direzione”.
LA MANOVRA E’ STATA RAFFORZATA E MIGLIORATA IN PARLAMENTO
“Nei giorni scorsi durante la discussione parlamentare sono stati introdotti emendamenti al decreto legge che rafforzano la manovra e migliorano ulteriormente i saldi rispetto agli obiettivi precedentemente definiti. Vi contribuisce soprattutto un meccanismo automatico di recupero di risorse che opererebbe qualora la delega non venisse esercitata entro il 30 settembre 2013 con misure che riducano il saldo per 4 e 20 miliardi rispettivamente nel 2013 e 2014”.
LE PRIME 5 BANCHE ITALIANE SI SONO RAFFORZATE, CORE TIER 1 A 8,6%
“Beneficiando in larga parte del rafforzamento del capitale i coefficienti patrimoniali dei maggiori gruppi sono cresciuti in misura significativa. Il coefficiente Core tier 1, relativo al patrimonio di migliore qualità, è salito dal 7,4% alla fine del 2010 al 7,8% in marzo. Si può stimare che sia ulteriormente cresciuto fino a circa l’8,6%, grazie alle operazioni di ricapitalizzazione che si sono chiuse successivamente”.
L’OCCUPAZIONE NON RIPARTE, LE IMPRESE OFFRONO CONTRATTI PRECARI
“Nei primi cinque mesi dell’anno l’occupazione ha ristagnato, attestandosi nel bimestre aprile-maggio sui valori medi dello scorcio del 2010. Non emergono segnali di una significativa ripresa dell’occupazione nei mesi estivi” e, “in un quadro economico ancora incerto, le imprese continuano a prediligere assunzioni con contratti flessibili e part-time”.
INFLAZIONE SALIRA’ AL 2,7% QUEST’ANNO, ALL’1,9% IL PROSSIMO
“L’inflazione al consumo salirebbe temporaneamente al 2,7% nella media dell’anno in corso (1,6% nel 2010, ndr), sospinta dai forti rincari delle materie prime, ma tornerebbe sotto al 2% (all’1,9%) nel 2012” grazie all’ “attenuarsi dell’effetto dei rincari delle materie prime”.
Il testo integrale del bollettino economico pubblicato da Bankitalia.