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Bankitalia: “Basta vendere le obbligazioni subordinate ai risparmiatori”

“Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, in tempi non sospetti ha chiesto di arrivare a vietare la vendita di obbligazioni subordinate agli sportelli in modo che solo investitori istituzionali potessero acquistarli e non i semplici risparmiatori”. E’ quanto rivendica Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia, in relazione alla polemica divampata dopo il salvataggio di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Carife. L’operazione ha causato gravi perdite a chi – probabilmente senza disporre di tutte le informazioni necessarie – aveva investito in bond subordinati dei quattro istituti, titoli ad altissimo rendimento e quindi anche ad altissimo rischio. 

In un’intervista al Corriere della Sera, Rossi sottolinea che non rientra nei poteri di Bankitalia “vietare di vendere questo o quel prodotto”, perché Via Nazionale non ha “poteri così ampi” e “a vigilare sulla sollecitazione al risparmio è preposta un’altra autorità”. 

Quanto alla polemica con l’Europa, “è innegabile – prosegue il dg di Palazzo Koch – però che ci sia stata una diversità di vedute tra autorità italiane, il governo in primis ma anche noi, e Bruxelles, o meglio la Direzione generale alla concorrenza. E’ quest’ultima che ci ha di fatto spinto a seguire la strada oggi criticata che ha portato al salvataggio di Banca Marche, Carife, CariChieti ed Etruria”. 

Bruxelles ha dato all’Italia tre alternative: “La prima – spiega Rossi – prevedeva la liquidazione delle banche” e avrebbe significato “mettere in gioco fino a 12 miliardi contro gli 800 milioni di oggi, azionisti: obbligazionisti di tutte le categorie e persino i depositanti sarebbero stati coinvolti. Non solo. Quando una banca fallisce chi ha chiesto un prestito o un mutuo viene chiamato a restituirlo immediatamente. Pensi cosa sarebbe accaduto alle migliaia di imprese clienti di quelle 4 banche…”. 

La seconda alternativa è “quella che è stata adottata”, mentre la terza “prevedeva l’intervento delle altre banche italiane tramite il Fondo interbancario di garanzia, ma ci è stato di fatto impedito”, perché “ci hanno detto che se l’avessimo fatto l’Italia avrebbe dovuto subire una procedura di infrazione per Aiuti di Stato. Nonostante il Fondo sia privato e pagato da privati quali sono le banche italiane”, conclude Rossi. 

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