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Bankitalia: ad ottobre giù i prestiti alle imprese, ma anche i tassi sui mutui. In calo le spese dei conti correnti

Ad ottobre i prestiti alle imprese sono scesi del 3,1% annuo, mentre il tasso taeg medio dei mutui è calato al 3,74%. Indagine sui conti correnti: spese giù per la prima volta dopo sette aumenti

Bankitalia: ad ottobre giù i prestiti alle imprese, ma anche i tassi sui mutui. In calo le spese dei conti correnti

Calano i prestiti alle imprese, ma anche i tassi sui mutui. Sono queste le indicazioni della Banca d’Italia che ha pubblicato oggi anche l’indagine annuale sui costi dei conti correnti secondo cui, nel 2023 la spesa di gestione dei conti tradizionali è calata rispetto al 2022, segnando il primo ribasso dopo sette aumenti consecutivi

Bankitalia: scendono ancora i prestiti alle imprese

Nuova frenata per i finanziamenti bancari alle imprese non finanziarie. Secondo la Banca d’Italia, nel mese di ottobre, i prestiti alle imprese sono scesi del 3,1% annuo (-2,4% il mese precedente). Lieve calo anche per i prestiti alle famiglie, che si sono ridotti dello 0,2% annuo contro lo 0,4% segnalato in settembre. In generale, segnala via Nazionale, i prestiti al settore privato, corretti sulla base della metodologia armonizzata nell’ambito del Sebc (il sistema europeo delle banche centrali) sono calati in ottobre dell’1,1% annuo.

Tassi sui mutui ancora in (lieve) calo

Ad ottobre anche i tassi sui mutui casa offerti dalle banche alle famiglie hanno registrato un lieve calo.

Il tasso Taeg medio, comprensivo quindi delle spese accessorie, sui mutui erogati in ottobre è indicato al 3,74% dal 3,82% del mese precedente. I tassi applicati sui nuovi prestiti alle imprese sono calati al 4,73% dal 4,9% di settembre. Nel dettaglio quelli sui finanziamenti alle imprese più piccole (importi fino a 1 milione) si attestano al 5,21% mentre quelli per le imprese maggiori sono indicati al 4,42 per cento. Lieve limatura per il credito al consumo: 10,42% sulle nuove erogazioni dal 10,47% di settembre.

Giù anche le spese di gestione dei conti correnti 

Nel 2023 la spesa di gestione dei conti correnti di tipo tradizionale è stata pari a 100,7 euro, 3,3 euro in meno rispetto al 2022: è la prima diminuzione dopo sette aumenti consecutivi. Lo segnala la Banca d’Italia nell’indagine annuale sui costi dei conti correnti.

“La diminuzione – spiega Bankitalia – è attribuibile per l’80% alle spese fisse e per la parte restante alle spese variabili. La diminuzione delle spese fisse è legata ai più bassi canoni, quella delle spese variabili alla minore operativita”. Sono rimaste pressoché invariate sia le commissioni sui pagamenti che quelle sui prelievi di contante. 

Andando avanti coi dati, la spesa di gestione dei conti online, non riferibili a sportelli bancari, è scesa di 4,8 euro, attestandosi a 28,9 euro; il calo è derivato principalmente dalla minore proporzione di clienti assoggettata al pagamento del canone di base.

La spesa di gestione dei conti postali è invece cresciuta per il secondo anno, passando da 59,6 a 67,3 euro. L’aumento, spiega la Banca d’Italia, è in larga parte attribuibile alle spese variabili, cresciute di 6,5 euro per effetto di un aumento generalizzato dell’operatività. 

La spesa media ponderata per le tre tipologie di conto corrente si attesta a 87,8 euro. “Per i conti collegati a contratti di apertura di credito in conto corrente, la commissione per la messa a disposizione dei fondi e’ stata pari in media all’1,7 per cento del credito accordato, come nell’anno precedente. La commissione media di istruttoria veloce applicata sugli sconfinamenti e’ diminuita da 16,4 a 13,7 euro”, conclude lo studio.

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