I prestiti calano e le sofferenze aumentano. Dopo la sorpresa arrivata ieri con il nuovo Documento di economia e finanza, che annuncia l’intenzione del Governo di alzare dal12 al 26% l’aliquota sulle plusvalenze legate alla rivalutazione delle quote in Bankitalia, proprio da via Nazionale arrivano questa mattina altre notizie poco incoraggianti per gli istituti di credito del nostro Paese.
PRESTITI
Secondo l’indagine di Palazzo Koch, a febbraio i prestiti alle società non finanziarie sono diminuiti su base annua del 5,1% (dal -4,9% di gennaio), mentre quelli alle famiglie sono calati dell’1,2% sui dodici mesi. In generale, i prestiti al settore privato, corretti per tener conto delle cartolarizzazioni e degli altri crediti ceduti e cancellati dai bilanci bancari, hanno registrato una contrazione su base annua del 3,6% (-3,5% a gennaio).
TASSI D’INTERESSE
I tassi d’interesse medi sui mutui immobiliari sono stati pari al 3,73% (contro il 3,80 del mese precedente), mentre quelli sulle nuove erogazioni di credito al consumo hanno raggiunto il 9,60% (dal 9,46% di gennaio). I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie d’importo fino a un milione di euro sono risultati pari al 4,40%, come nel mese precedente, quelli sui crediti d’importo superiore si sono attestati invece al 2,79% (2,80% a gennaio). I tassi passivi sul complesso dei depositi sono stati pari allo 0,94%.
SOFFERENZE
Quanto alle sofferenze, il tasso di crescita sui dodici mesi “senza correzione per le cartolarizzazioni – scrive Bankitalia –, ma tenendo conto delle discontinuità statistiche” è risultato pari al 24,3%, contro il 24,5% di gennaio.
DEPOSITI E RACCOLTA OBBLIGAZIONARIA
Infine, sempre a febbraio il tasso di crescita annuale dei depositi bancari del settore privato si è attestato all’1,8%, in calo rispetto al 2,7% di gennaio. La raccolta obbligazionaria, incluse le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 9,2% sui dodici mesi (-9,3% a gennaio).
ABI: NORMA DEL DEF ILLOGICA, PESSIMO SEGNALE AGLI INVESTITORI
Intanto, dall’Abi si alzano voci di protesta contro il provvedimento annunciato ieri dal governo Reni. Giovanni Sabatini, direttore generale dell’associazione, lo ha definito “illogico”, oltre che un “pessimo segnale per gli investitori”, macchiato perfino da “profili di incostituzionalità”. La misura “non tiene conto del ruolo che possono avere le banche in questo momento per far ripartire la ripresa – ha aggiunto Sabatini –. Un miliardo di liquidità sottratta alle banche è un miliardo di liquidità sottratta ai finanziamenti a imprese e famiglie. E’ inoltre l’anno degli stress test: stiamo cercando in tutti i modi di rafforzarci facendo aumenti di capitale e rettifche di bilancio. Il provvedimento si aggiunge inoltre all’8,5% di penalizzazione sull’Ires, che va a rendere più difficile la competizione tra le banche”.