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Bank of England taglia i tassi d’interesse al 5%. È la prima sforbiciata dal marzo 2020. Giù la sterlina

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Non era la decisione più attesa, ma era sicuramente la più incerta e alla fine ha vinto chi ha scommesso sulla sforbiciata. Dopo la Bce, anche la Bank of England si smarca dalla Federal Reserve e taglia i tassi d’interesse di 25 punti base, portandoli al 5% dopo averli mantenuti per un anno intero (da agosto 2023) al 5,25%, il livello più alto da 16 anni. Per la Boe è il primo taglio dei tassi dal marzo del 2020.

Il rientro dell’inflazione spinge la Boe a tagliare i tassi

La decisione non è stata unanime, ma è stata presa a maggioranza (cinque favorevoli su nove) dal Monetary Policy Committee guidato dal governatore Andrew Bailey dopo che gli ultimi dati avevano indicato un rientro dell’inflazione entro la soglia del 2%, livello più basso sia dell’Eurozona che degli Stati Uniti. Un ribasso, tra l’altro, tutt’altro che scontato dato che nell’agosto del 2022 l’inflazione aveva superato l’11%.  

“L’inflazione su base tendenziale è rimasta sul target del 2% sia nel mese di maggio che a giugno”, si legge nella nota della Bank of England, secondo cui nella seconda metà del 2024 i prezzi torneranno ad aumentare a circa il 2,5%, “rivelando più chiaramente la persistenza delle pressioni inflazionistiche interne”. Proprio in virtù di queste percentuali, alla vigilia, gli analisti erano divisi sulla possibile sforbiciata.

 Tuttavia il Comitato si aspetta che il calo dell’indice dei prezzi al consumo e la normalizzazione di molti indicatori delle aspettative di inflazione continuino a influenzare le dinamiche più deboli di determinazione dei salari e dei prezzi.  

Le pressioni inflazionistiche si sono ridotte al punto da permetterci di tagliare i tassi oggi -, ha aggiunto il governatore Andrew Bailey, il cui voto a favore di un taglio è stato decisivo -. Dobbiamo però mantenere bassa l’inflazione e non tagliare troppo o troppo rapidamente. Mantenere un tasso di inflazione basso e stabile è il modo migliore per sostenere la crescita economica.” 

Ad incidere sulla decisione sono stati anche il rallentamento negli aumenti dei salari al ritmo più basso da due anni e la disoccupazione al 4,4%, un livello più alto del previsto. Da considerare inoltre che, pur essendo ufficialmente uscita dalla recessione, l’economia britannica rimane debole. Gli ultimi dati ufficiali parlano di una crescita nulla ad aprile e di un +0,4% a maggio.

“Il taglio di oggi è una buona notizia, ma milioni di famiglie continuano a pagare tassi elevati sul mutuo. Per questo il Governo sta prendendo decisioni difficili per rendere solide le fondamenta della nostra economia dopo anni di crescita debole, per poter ricostruire la Gran Bretagna e migliorare le condizioni in ogni regione del Paese.” ha commentato la cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves.

La reazione dei mercati 

Dopo la decisione della Bank of England, il Ftse 100 di Londra cede oltre mezzo punto percentuale, mentre la sterlina perde terreno sul dollaro, toccando i minimi da quattro settimane. Continuano invece a muoversi in ampio ribasso le altre Borse europee, mentre i future di Wall Street sono in rialzo trainati dal Nasdaq.

Ricordiamo che ieri sera, come da attese, la Federal Reserve ha lasciato i tassi d’interesse  invariati al 5,25-5,50%, ma ha soddisfatto le attese degli analisti, aprendo la strada alla sforbiciata di settembre. “Una riduzione del tasso di riferimento potrebbe essere sul tavolo già dalla prossima riunione di settembre”, ha detto il presidente della Fed Jerome Powell nel corso della consueta conferenza stampa post riunione. “Ci stiamo avvicinando al punto in cui sarà opportuno ridurre il nostro tasso di riferimento, ma non siamo ancora arrivati a quel punto”.

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